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A distanza di 48 ore non si placano le polemiche per quanto avvenuto nella sfida di campionato tra Juve e Salernitana, specie dopo le 'giustificazioni' dell'AIA, la quale ha dichiarato come non fossero a disposizione tutte le immagini registrate dalle telecamere presenti allo stadio e quindi, anche il fotogramma incriminato in cui ritrae Candreva aldilà di ogni giocatore bianconero. 2 punti 'sottratti' dunque che però, non devono far passare in secondo piano la prestazione negativa della Juve, che ha deciso di scendere in campo praticamente nell'ultimo quarto d'ora. E' forse questo il problema principale, perchè non si può arrivare al minuto numero 95 per decidere una partita interna contro la Salernitana se si vuole puntare allo scudetto, con tutto il rispetto per il club campano che sta dimostrando partita dopo partita tutte le motivazioni che gli hanno consentito di ottenere la permanenza in Serie A. 

IL CAPITANO -.E' lo stesso concetto espresso da Leonardo Bonucci al termine del match, in maniera molto più accentuata. Il centrale viterbese non si è infatti solo soffermato sugli errori arbitrali, ma ha fatto riferimento soprattutto alla mentalità e al carattere della squadra che, in alcuni frangenti sembra totalmente smarrirsi e lo ha sottolineato così: 'Quando sei alla Juventus esiste solo la vittoria e questo deve essere un concetto che chiunque arriva qui deve capire. E' da un paio di stagioni che viviamo sulle montagne russe e questo non va bene. Quando non siamo squadra, facciamo fatica in tutto, sia quando abbiamo la palla, che quando non ce l'abbiamo. La differenza della Juve che vince le partite è lì, nella mentalità, nell'atteggiamento, nella voglia di essere squadra in ogni secondo della partita'. 

COME GIGI - Parole che trasmettono lo spirito di juventinità appartenente a Bonucci e che in qualche modo, hanno ricordato le fortissime dichiarazioni rilasciate dall'ex portiere bianconero Gigi Buffon, al termine della gara persa contro il Sassuolo nella stagione 2015/2016, per effetto della punizione segnata da Nicola Sansone. La rabbia del Campione del Mondo 2006 era stata tradotta così: 'Dobbiamo tornare tutti umili e con i piedi per terra perché se si indossa la maglia della Juventus, se non si suda e non si ha la voglia di combattere, si rischia solo di fare delle figure ancora peggiori. Bisogna imparare a lamentarci di meno con gli arbitri ed essere più umili con noi stessi'. Se mettiamo a confronto le due interviste, non solo notiamo diverse analogie ma allo stesso tempo si evince anche l'autorità e la personalità dimostrata dal numero 19, mettendoci la faccia in un momento delicatissimo per tutto l'ambiente.  Frasi differenti ma concetto più o meno identico, resta solo da capire se l'effetto generato sarà lo stesso, quello che poi condusse la Juve sul tetto di Italia al termine di una cavalcata memorabile.