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Ancora niente feste, perché l'aritmetica lascia ancora un barlume di speranza al Napoli e tutti in questo mondo - tifosi azzurri a parte - siamo soliti celebrare i trionfi quando sono effettivi. Ma la Juventus, nell'ultimo weekend, si è guadagnata ancora una volta sul campo il suo settimo scudetto di fila, stabilendo l'ennesimo record di questo grande momento storico che sta vivendo. Buffon e compagni, inoltre, non hanno festeggiato perché domani sera è previsto l'ennesimo appuntamento con la storia, ovvero la finale di Coppa Italia contro il Milan.

Allo stadio Olimpico di Roma i bianconeri non giocheranno solo contro la squadra di Rino Gattuso, ma anche contro un vecchio fantasma: quello di Leonardo Bonucci. Nell'ultimo - e unico, vista la squalifica della gara d'andata - incrocio con l'ex simbolo, diventato in men che non si dica capitano rossonero, la Juve ha vinto, ma ha dovuto subire l'umiliazione del gol e dell'esultanza che ha fatto sciacquare la bocca a tutto l'Allianz Stadium.

Un gesto provocatorio, ma allo stesso tempo provocato dai fischi che, dall'ingresso in campo per il riscaldamento, avevano accompagnato Bonucci, caricandolo di un'importanza che, questa stagione lo ha dimostrato, lui non meritava. Al di là della gioia personale, infatti, la sera del 31 marzo ha visto il suo Milan perdere 3-1 ed entrare in quella spirale negativa che gli ha fatto fallire la qualificazione alla prossima Champions League e lo sta costringendo a lottare per l'Europa.

Mister "sposto gli equilibri" ha perso la sua scommessa e a testimoniarlo è, come sempre, il campo: manca più la Juve a Bonucci, che Bonucci alla Juve. Quindi, juventini, se sarete a Roma non fischiate quell'ex ragazzo con la maglia rossonera e il numero 19 sulle spalle, non lo merita. Anzi, non fischiate proprio. Come hanno sottolineato nelle ultime settimane Buffon, Allegri, Khedira e Lichtsteiner, questa squadra sta facendo cose straordinarie ed è normale che, dopo l'ennesima stagione logorante e che l'ha tenuta impegnata fino a fine aprile su tutti i fronti, possa vivere un momento d'appannamento. Per questo motivo, ha ancora più bisogno del nostro supporto: non abbandoniamola!