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Una frase di Vincenzo Montella, nuovo allenatore di Bonucci, deve spaventare la Juve: “Leonardo è il miglior difensore del mondo assieme a Sergio Ramos”. Una considerazione apparentemente banale, quasi scontata, ma che dà un’indicazione precisa e incontrovertibile: visto che Sergio Ramos resterà al Real, la retroguardia bianconera - che abbiamo raccontato come la più forte del mondo - nella prossima stagione sarà certamente peggiore rispetto agli ultimi sei anni.

 

La BBC era formata da tre grandi difensori, ma solo uno era insostituibile: Bonucci. Bonucci ha il fisico e il piede, lancia lungo e gioca corto, ha cattiveria e tracotanza, guida i compagni e ogni tanto segna. Okay, può non risultare particolarmente simpatico in alcuni atteggiamenti e anche quell’esultanza con cui invita chissà chi a sciacquarsi la bocca non è così gradevole, ma deve giocare a calcio e non accompagnare le nostre serate attorno al focolare. Insomma, chissenefrega se non è un mostro di simpatia.

 

La perdita di Bonucci è la più grave che la Juve ha dovuto fronteggiare in questi sei anni di trionfi. Certo, non ha la classe di Pirlo, ma quando Andrea se n’è andato in America era ormai in fase calante ed era inevitabile che fosse sul punto di mollare. E anche Pogba è un campione unico, soprattutto in relazione all’età, ma nel ruolo qualcuno che possa rimpiazzarlo - magari cambiando modo di giocare - lo si può trovare. Stavolta, invece, per la Juve sarà tutto più difficile.

 

Quando allenatori e giocatori hanno posto un aut aut, o io o lui, raramente si è pentito chi ha scelto il calciatore e rinunciato al tecnico: Berlusconi puntò su Van Basten anziché su Sacchi e non ebbe motivo di dolersene, Moratti preferì Cuper a Ronaldo e mai decisione fu più sbagliata. Chissà che la Juve, tra qualche mese, non rimpianga di avere ceduto un campione importante come Bonucci per tenersi un allenatore certamente abile e vincente, ma forse non altrettanto decisivo e, soprattutto, insostituibile.


@steagresti