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Il nuovo esordio è arrivato, portando con sé un risultato tutt’altro che scontato, tra un errore di marcatura su Stepinski e il meraviglioso inserimento che ha propiziato l’autogol di Bani: Bonucci si è ripreso la maglia della Juventus, ricominciando da dove aveva lasciato, da titolare di quella difesa con cui ha vinto sei Scudetti di fila. Poi il Milan, poi la fascia da capitano e un divorzio mal digerito da tutto il popolo bianconero, che appena cinque mesi fa vedeva il numero 19 esultare con il più classico degli “sciacqui” dopo il gol segnato a Buffon. Anche per questo la vera prova del fuoco, per Leonardo, sarà domani in quello stesso stadio.

SOTTO LA CURVA - Contro il Chievo, così come durante l’amichevole di Villar Perosa di una settimana prima, l’iter si è ripetuto. Quasi una regola: prima un concerto di fischi da parte di una fetta del pubblico, come reazione al nome di Bonucci pronunciato durante la lettura delle formazioni e anche all’ingresso in campo. Poi ecco gli applausi, sempre più convinti, a cancellare i mugugni di chi non vuole perdonare quanto accaduto la scorsa stagione. Sia in Val Chisone che al Bentegodi, tuttavia, mancava la fetta più calda del tifo juventino, i gruppi organizzati assenti per protesta contro il caro abbonamenti e il caro biglietti in trasferta. Quella Curva Sud, dove Bonucci si è ritrovato persino nelle vesti di “ultras” durante la prima lunga esperienza bianconera (è accaduto in uno Juve-Bologna dell’aprile 2014 nel quale il difensore era squalificato), si farà sentire eccome prima e durante la sfida con la Lazio. La temperatura si alzerà a dismisura: questo sarà il primo vero termometro per il Leonardo-bis.

PAROLE E FATTI - “Le parole non servono, devo dimostrare tutto sul campo”: questa la risposta di Bonucci a un tifoso fuori dalla Continassa che ad inizio agosto pretendeva le sue scuse. Il numero 19 non promette più di “spostare gli equilibri”, come da tormentone diventato suo malgrado sfottò nel breve periodo milanista. Adesso servono i fatti, con la Lazio di Inzaghi a testare subito la sicurezza di una difesa mostratasi tutt’altro che impermeabile contro il Chievo. Dieci mesi fa Ciro Immobile fece a pezzi la “BC” orfana di Bonucci: una brutta giornata per la coppia Barzagli-Chiellini, in quella rimonta biancoceleste che segnò uno spartiacque decisivo nella stagione della Juve.


TORNA LA BBC? - Nelle ultime ore, per questa Juve capace di cambiare pelle a seconda delle partite (e dei momenti delle partite) si è aperta anche un'ipotesi nostalgica: il ritorno della linea difensiva a tre con Bonucci al centro, Chiellini al suo fianco e Barzagli nel ruolo di terzo centrale pronto a trasformarsi in "terzino bloccato" a destra. Una soluzione che a questo punto rappresenterebbe una sorpresa, ma Allegri ha abituato da tempo alle svolte tattiche: proprio contro la Lazio, un anno e mezzo fa, nacque il modulo ribattezzato "a cinque stelle" con Mandzukic esterno. Certo è che le ultime uscite della BBC sono coincise con altrettanti e fragorosi crolli: a Cardiff contro il Real Madrid di Ronaldo, alla Friends Arena e a San Siro contro la Svezia. Ancora brutti ricordi: adesso sta a Bonucci scacciarli.

In gallery, le ultime 10 partite giocate da Bonucci con la Juve... e i voti de ilBiancoNero.com!


@mcarapex