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Il fatto che noi de Ilbianconero.com avessimo previsto e scritto di un probabile ma temuto divorzio tra la Juventus e Leonardo Bonucci non significa affatto che ora siamo contenti per avere azzeccato malauguratamente la previsione. Anzi, insieme con Alessandro Del Piero il quale interpellato al proposito ha confessato di aver pensato ad una burla quando ha appreso la notizia, ci chiediamo con una certa preoccupazione se davvero la situazione in casa bianconera sia davvero tranquilla come la dirigenza si  preoccupa di sottolineare.

La domanda alla quale noi e tutto il popolo bianconero avrebbe diritto a ottenere una risposta sincera e plausibile è persino banale: fino a che punto è stato Bonucci a forzare la mano per andarsene e fino a che punto la società ha tentato di convincerlo perché cambiasse idea? Fino a questo momento neppure il campione interessato ha voluto esternare il proprio pensiero. Evidentemente troppo occupato a respirare la sua prima aria milanista e a salutare i suoi nuovi tifosi che stanno già impazzendo per lui non ha ancora trovato il tempo per dire la sua e per giustificare in qualche modo la clamorosa scelta professionale. Neppure Marotta e Paratici o chi per essi, però, hanno mostrato quella trasparenza che tutti gli juventini, in subbuglio per l’evento, meriterebbero.

Un silenzio inquietante che non rende minimamente merito allo stile della società bianconera e che consente ai “nemici” di formulare ipotesi anche disfattiste sul clima pensante che si starebbe respirando oggi in casa bianconera. Prima  Dani Alves che praticamente scappa dicendo a Dybala “Vieni via dalla Juve, se puoi”, ora Leonardo Bonucci che va alle dipendenze del Milan per finire come Bernardeschi il quale tentenna (non la Fiorentina ma lui). Ovviamente i tre casi non son paragonabili. Ma è proprio il fatto che la Juventus abbia perso uno fra i suoi giocatori simbolo, appena trentenne e per una cifra ridicola visti i prezzi di mercato correnti, che spinge verso cattivi pensieri. Urge risposta immediata, di mercato e non, per cancellare odiosi e pericolosi equivoci.