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Chi è Merih Demiral? È un guerriero, che non appena ha intravisto la possibilità di tornare a calcare il campo in questa stagione, ci ha sperato e creduto fino in fondo. E questo momento arriverà a breve. All’indomani del pareggio casalingo con l’Atalanta, il centrale turco era tornato ad allenarsi in gruppo, dopo esattamente sei mesi da quel fatale 12 gennaio, quando all’Olimpico contro la Roma mise il suo timbro dopo 3 minuti, ma subì la rottura del legamento crociato e la lesione del menisco. Oggi, a leggere la lista dei convocati per la sfida contro il Sassuolo di stasera, un grosso, galvanizzante, sospiro di sollievo: Demiral ci sarà, dalla panchina, ma ci sarà. Segno del destino poi, contro la sua ex squadra, contro l’ad neroverde Carnevali che ha orchestrato il suo passaggio in bianconero e che ne tesse tutt'ora le lodi: “Con Demiral e De Ligt, la Juve ha la difesa del futuro”.

IL RECUPERO - Lavoro in palestra alla Continassa, piscina ed esercizi di potenziamento. Dopo il grave infortunio Demiral non si è perso d’animo, ha tirato fuori tutto il furore dei suoi 22 anni e dopo l’operazione ha intrapreso il programma riabilitativo, con il rigore e la dedizione che lo contraddistinguono. La tabella di marcia prevedeva il rientro a pieno regime dalla prossima stagione, poi è arrivato il coronavirus, terribile per tutto il mondo, ma nella sua drammaticità il turco ha cullato il sogno di un ritorno anticipato. Oggi la convocazione per la trasferta di Sassuolo, una boccata d’ossigeno per Sarri e la squadra

DEMIRAL E CHIELLINI, SARRI SORRIDE - “Sta bene, vedendolo così non è apparso in grandissima difficoltà. Diamogli un po’ di giorni per tornare un minimo in condizione”. Parole pronunciate con gioia dal tecnico toscano, che avrà la difesa al completo in vista della Champions League. Da oggi, Chiellini prenderà a braccetto Demiral in un percorso che conduce al 7 agosto, giorno cerchiato in rosso da entrambi. Tra meno di un mese la Juve sarà chiamata a superare il Lione, e loro ci vorranno essere come protagonisti. Due recuperi che significano molto per la squadra: da una parte il carisma e l’esperienza del capitano, dall’altra l’impeto e la tenacia di Demiral. Vera e propria manna dal cielo per non rivedere alcune amnesie difensive che hanno colpito la retroguardia.