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Tutti ne hanno parlato bene, la società ha espresso piena soddisfazione per l’ottimo risultato dell’operazione, però è sufficiente che uno solo esca fuori dal coro per mandare tutto in vacca. Per carità, viva la democrazia e la libertà di stampa, ma non sempre chi critica deve fare per forza giurisprudenza. Anche se trattasi di soggetto esperto e qualificato.

Stiamo parlando di Bloomberg (qui l’articolo), multinazionale statunitense operativa nel panorama finanziario, la quale attraverso i suoi media ha bocciato il recente collocamento dei bond Juventus sul mercato obbligazionario.

Operazione che, risultati alla mano, si è rivelata un autentico successo (250mln raccolti a fronte dei 175 messi in vendita sul mercato) ma negli uffici di Lexington Avenue a Manhattan hanno, probabilmente, ricevuto informazioni differenti se si sono lanciati nel dire che “Cristiano Ronaldo non è stato in grado di attrarre investitori”. E lo motivano sostenendo che il volume degli ordini non ha superato il 50% della dimensione iniziale dell’offerta (ovvero, 175milioni) e quindi l’incasso è stato “irrisorio”, così come poco allettante il rendimento finale del 3.5% per il singolo compratore. Dati ed osservazioni, rivela Bloomberg, ottenute da persona non autorizzata a parlare e che ha preferito restare anonima. Ma a quel punto vale tutto, perché potrebbe essere anche una semplice considerazione fatta dal media Usa stesso mascherata come informazione riservata.

Cari americani, i dati della raccolta dicono davvero altro, parlano di ordini arrivati da ogni parte del mondo, per un ammontare superiore ai 250 milioni, e adesso la società potrà persino permettersi di selezionare gli investitori ai quali assegnare i propri bond. L’interesse al 3,5% è volutamente basso, proprio per permettere al club di incassare di più, fosse stato più alto (come fatto da Inter 4.875% e Milan 7.7%) sarebbe stato inferiore il valore totale dei bond venduti. Ecco perché, aldilà di come voglia venderla Bloomberg, l’operazione è stata un successo e porterà solo benefici alla società, scongiurando persino un aumento di capitale per risistemare il bilancio.
Serviva liquidità per ripianare i debiti, vero, ma alla Juve hanno considerato costasse meno di interessi rivolgersi al mercato piuttosto che alle banche, sfruttando l’immagine e la solidità economica della società. Adesso dispone di un nuove risorse da utilizzare per le proprie attività, e sicuramente buona parte dei soldi incassati verranno rispesi.
“Effetto Ronaldo”, quindi, anche sul debutto dei global-bond Juve!

Non lo dico io, lo ha scritto il Financial Times, che in quanto ad autorevolezza non mi sembra proprio di basso livello. Come lui, tante altre testate economiche. Però mi rendo conto che il parere negativo di Bloomberg, e solo il suo, faccia più notizia e convogli più click sulle proprie pagine. Soprattutto dall’Italia, da Milano, da Napoli… Tutti James Bond della finanza in servizio permanente contro Madame.
Un consiglio: andate al cinema.