Nel romanzo “L’atlante delle nuvole” di David Mitchell, dal quale prende poi origine Cloud Atlas, film del 2012 con Tom Hanks, troviamo questa frase: Il tempo, la forza di gravità e l’amore. Tutte le forze che fanno girare il mondo sono invisibili. Potremmo continuare sulla stessa falsa riga citando Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry: l’essenziale è invisibile agli occhi.
Ma questo preambolo a cosa ci serve? Probabilmente a capire che ciò che noi vediamo è ciò che riusciamo a vedere secondo i modi della nostra “conoscenza”. In senso proprio, noi non “conosciamo” la realtà, ma la sua apparenza, come essa risulta dall'incontro con le nostre strutture conoscitive. Sta di fatto che la realtà in sé rimane consegnata all’inconoscibilità, all’invisibilità. Sembra Kant ma stiamo parlando di Bentancur.
Di Carlo Iacono
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