commenta
L'intervista a Tuttosport di Nenad Bjekovic, presidente della Federcalcio serba:

VLAHOVIC ALLA JUVE - «Adesso è pronto per i massimi traguardi dopo i primi quattro mesi di rodaggio in una grande del calcio europeo, una squadra abbonata alla Champions League: la Juve è la squadra ideale per lui. Perfetta. E “Duca” è un calciatore formidabile oltre che un ragazzo fantastico. Non per nulla venuto fuori dal vivaio del Partizan... ». 

PARAGONE CON HAALAND -  «Ma Vlahovic è più forte e più completo di Haaland. Il norvegese ha una potenza devastante, però Dusan non è da meno: ci sono solo pochi centimetri di differenza fra i due (ndr: 194 contro 191), però la varietà di colpi e di giocate del centravanti bianconero è superiore. E poi sia il Manchester City che la Juventus hanno pagato più o meno la stessa cifra, commissioni incluse, per acquistarli nel corso di quest’anno dal Borussia Dortmund e dalla Fiorentina... ». 

IN NAZIONALE - «Lui e Mitrovic del Fulham sono due goleador eccezionali. Ma non solo loro. Capitan Tadic dell’Ajax è il trequartista con licenza di... uccidere. Gudelj del Siviglia un mediano di quantità e qualità. Kostic, neo-vincitore dell’Europa League con l’Eintracht Francoforte, è un pericolo costante a sinistra. E poi c’è Sergej, altro prospetto “top”, di valore assoluto: Milinkovic-Savic con la Serbia ha vinto l’oro agli Europei Under 19 in Lituania nel 2013 e s’è laureato campione del mondo Under 20 nel 2015 in Nuova Zelanda. Però è da 7 stagioni che gioca nella Lazio e adesso ha 27 anni: mi domando perché una “big” europea non lo acquista permettendogli di compiere l’ultimo salto di qualità in modo che anche lui possa disputare sempre la Champions e lottare per i massimi obiettivi come Vlahovic. Il “Sergente” alla Juve? Ma certo, perché no? Anzi, magari: che coppia sarebbero insieme anche in un club... ».  

CEFERIN -  «Abbiamo affrontato tanti temi, fra cui la Super League. Ceferin è ancora disgustato per quel maldestro tentativo di “golpe” che avrebbe significato, fosse andato in porto, l’assassinio del calcio».