commenta
Un nuovo progetto e una pagina bianca e poi nera. Paolo Bianco sta valutando tutte le offerte sul tavolo, ma è chiaro che l'ultima telefonata gli ha fatto particolarmente piacere: nei suoi pensieri c'è la Juventus, e un allenatore che ha segnato carriera e ambizioni. Massimiliano Allegri

NUOVO STAFF - Può essere lui l'elemento tecnico in aggiunta allo staff del tecnico bianconero. Tra Bianco e Allegri c'è un legame di vecchia data: entrambi hanno lavorato in quel Cagliari bello e a tratti pure vincente, quando Max era il nuovo che avanzava verso una carriera di livello assoluto. Bianco, ai tempi, era il suo difensore di riferimento. Sempre titolare, fino al passaggio nel 2009 all'Atalanta e poi le ultime esperienze al Sassuolo. Il neroverde - come accaduto anche allo stesso Allegri - gli ha cambiato i piani per il futuro: lì ha iniziato ad allenare, come vice della Primavera. Poi un paio di esperienze in Sicilia e il ritorno a Reggio Emilia, dove nel frattempo era arrivato il metodo De Zerbi. 

IL RUOLO - Due anni di crescita e arricchimento, umana e professionale. E la decisione netta: seguire il tecnico bresciano nell'esperienza allo Shakthar. Dopo l'inizio esaltante, il finale tristissimo: la guerra, la fuga, l'attesa infinita di notizie e una sorte ancora incerta, con mille punti di domanda probabilmente impossibili da trasformare in risposte. Aveva pensato di ripartire, Bianco, con la possibilità di svincolarsi dal club ucraino grazie all'intervento della FIFA. Ha e aveva la possibilità di farlo dalle serie inferiori, con più esperienza e più fame, di sicuro da primo allenatore. Ma eccola, la telefonata che può cambiare tutto: nella mini-rivoluzione bianconera può esserci il suo apporto, in collaborazione con gli storici di Allegri, da Landucci a Dolcetti. Il compito? Non solo "tattico", ma fornire un approccio differente, una visione che oggi alla Juve (inevitabilmente) manca.