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Federico Bernardeschi si fa sentire. L'esterno bianconero ha risposto alle intercettazioni uscite negli scorsi giorni, che lo vedevano protagonista e bersaglio di alcuni ultras arrestati nell'operazione Last Banner, che ha messo sotto scacco la Curva Sud e i suoi gruppi organizzati. In particolare, il classe 1994 era stato attaccato da Dino Mocciola, capo dei Drughi, che in una telefonata si era sfogato così: "Sta storia deve finire! Noi eravamo, siamo proprio sotto qua, no? Trenta metri per buttare la maglia di là. Hanno rotto i co… questi qua. Bernardeschi ha preso la maglia e l’ha buttata dalla loro parte, capito? Ci è passato davanti ed è andato lì a buttargli la maglia. Ma glielo hai detto a questi oh? Ma non è venuto nessuno, è venuto solo questo". ​

Parole a cui lui ha risposto oggi, così: "Leggo un’intercettazione nella quale un ultras mi accusa di aver lanciato la maglietta a un gruppo di tifosi diverso dal suo. Vorrei essere chiaro: quando ho la possibilità di ringraziare i miei tifosi regalando la maglia, non faccio distinzioni “politiche”, né calcoli su quale gruppo sia meglio scegliere. Per me non esistono tifosi più o meno degni di ricevere il mio affetto. Per me i tifosi della Juve, quelli che ci sostengono, ci criticano, cantano o fischiano, sono tutti uguali, tutti degni e importanti, perché ad unirli non è il nome del loro gruppo ultras, ma la passione immensa che ci unisce tutti quanti per i colori bianconeri. Il resto sono solo chiacchiere".​

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Leggo un’intercettazione nella quale un ultras mi accusa di aver lanciato la maglietta a un gruppo di tifosi diverso dal suo. Vorrei essere chiaro: quando ho la possibilità di ringraziare i miei tifosi regalando la maglia, non faccio distinzioni “politiche”, né calcoli su quale gruppo sia meglio scegliere. Per me non esistono tifosi più o meno degni di ricevere il mio affetto. Per me i tifosi della Juve, quelli che ci sostengono, ci criticano, cantano o fischiano, sono tutti uguali, tutti degni e importanti, perché ad unirli non è il nome del loro gruppo ultras, ma la passione immensa che ci unisce tutti quanti per i colori bianconeri. Il resto sono solo chiacchiere.

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