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La sensazione, tre mesi fa, è che Bernardeschi e la Juventus fossero due rette parallele. Entrambe le parti lo sapevano: non si sarebbero mai incontrate a metà strada, non c'era più un desiderio reciproco di rendersi felici. Alle soglie del divorzio, che resta con data di scadenza 2022, l'esterno si è guardato attorno e h ascelto un paio di opzioni possibili, preparando anche il terreno "comunicativo" dell'addio. E' arrivata la Nazionale e dalla Nazionale è arrivato il contrattacco a Pirlo, reo di avergli dato poco spazio. E' arrivato l'Europeo e lì si è sentito nuovamente un talento con un paio di promesse da mantenere. E' arrivato Allegri e ci ha subito ripensato: forse la storia con la Juve non è finita. 

TUTTO NUOVO - Qualcosa doveva pur cambiare dopo le ultime due annate piuttosto negative. E Federico ha scelto di iniziare a farlo, a partire dal numero: dal 33 è passato al 20, lo stesso delle notti magiche in giro per l'Europa in maglia azzurra. Tutto il resto? Dovrà raccontarlo il campo, con Allegri che lo tiene ben volentieri anche per sfruttare una duttilità offensiva unica. Contro il Barcellona ha vissuto una serata da mezzala: si allargava per creare occasioni dai lati e la Juve si trasformava in 4-4-2 puro; si stringeva al centro e sembrava giocasse da trequartista aggiunto in un 4-2-3-1; si chiudeva a riccio e la Juve passava al 4-3-3 con le mezzali schiacciate in mezzo. Tutto questo in un'ora di gioco. Di tanto gioco. A prescindere dal risultato. 

NUOVE PROVE - La prima uscita, dopo soli 6 giorni di allenamento, non poteva chiaramente essere delle più brillanti. Il futuro di Bernardeschi alla Juventus si giocherà sui chilometri corsi e sugli spunti tattici che potrà dare a Max Allegri. Quattro mesi, non di più per capire e capirsi, in particolare con la nuova dirigenza. Il futuro a lungo termine ce l'ha assicurato solo Allegri, in questa nuova era juventina. Allegri che è anche il suo grande sponsor e la sua ultima possibilità: fallita anche questa, non ci sarà nessun Europeo a salvarlo