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Federico Bernardeschi ha partecipato a una tavola rotonda alla Bocconi: il tema era “La nuova filantropia: questione di trust”.

ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ - “Mi reputo fortunato perché ogni giorno faccio della mia passione un lavoro”, le parole di Bernardeschi riportate da La Gazzetta dello Sport. “A 8 anni mi prese l’Empoli e sono cresciuto con tutti gli occhi addosso. Ero arrivato a un punto in cui giocavo a calcio per fare felici gli altri. Due anni fa però è successa una cosa che mi ha cambiato la vita: ho fatto un percorso che si chiama Hoffman, che ti consente di scoprire la persona che sei realmente. Da quel momento ho capito tante cose e ho detto basta: non gioco più per quella vocina e per gli altri, ma solo per me stesso. Ho deciso di creare questo Trust Hoffman, in cui io regalerò 33 percorsi Hoffman per permettere ad altri atleti di scoprire i loro obiettivi. Il mio sogno è aiutare gli altri, prima avevo poca consapevolezza. Tutti noi meritiamo di raggiungere il nostro tra- guardo e dobbiamo fare un passo verso gli altri per aiutarli a raggiungere ciò che ogni essere umano deve avere, la felicità”.