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Juventus-Sassuolo è anche Bernardeschi contro Berardi. Come ricorda Tuttosport, il club campione d'Italia aveva puntato gli occhi sull'attaccante neroverde nella stagione in cui il club emiliano aveva conquistato la storica promozione in Serie A.

IL NO DI BERARDI - Siamo nel 2013 e Berardi contribuì con 11 gol e tante prestazioni determinanti. Le società trovarono un accordo di compartecipazione, lasciando l’attaccante a Sassuolo. Qui Berardi si conferma: prima 16 reti, poi 15, numeri che convincono il club di Squinzi a risolvere la compartecipazione investendo 10 milioni, con un'opzione di riacquisto a favore della Juventus. Questa, però, non viene mai esercitata. Il motivo lo rivela lo stesso Berardi: "Il mio non era un no alla Juventus ma un sì al Sassuolo, il sì che alla Juve non avevo mai detto. Eravamo andati in Europa League. Volevo giocarla con i compagni con cui l’avevo presa, volevo crescere un altro anno. Mi piace giocare e poco fare quello che mi dicono di fare. La Juve non mi ha costretto a fare nulla, ma spingeva molto perché andassi: la sentivo come un’imposizione. Poi ho contato i minuti giocati da Zaza in bianconero e ho tirato il freno". Dubbi che, invece, non ha avuto Bernardeschi.