La manovra è passata spessissimo dai suoi piedi, ma la luce - a dire la verità - non si è accesa così spesso. Non per colpa esclusiva dello juventino, chiaramente, ma la manovra della Celeste è sembrata spesso lenta e prevedibile. Né lui né Vecino hanno caratteristiche da play e - secondo lo spartito a loro più familiare - hanno cercato spesso la giocata orizzontale o l'incursione verticale. Da mezzala in un centrocampo a tre, o comunque con un regista al suo fianco (Torreira?) l'ex Boca avrebbe potuto mostrare il suo lato migliore. Poco male, l'importante per la Celeste era centrare i tre punti e la capocciata di Gimenez ha risolto la pratica.104 - Rodrigo #Bentancur made the most touches (104) and the most passes (87) in the match #EGYURU. Personality. pic.twitter.com/5u13voTplA
— OptaPaolo (@OptaPaolo) 15 giugno 2018
Sul più importante quotidiano sportivo uruguaiano, Ovacion, Bentancur ha però rimediato un cinque in pagella così come il suo compagno di reparto interista: "Ha provato a creare gioco - il giudizio - ma non aveva supporto. Spesso non ci è riuscito, ma comunque non si è mai arreso". Debuttando al Mondiale a 20 anni, le attenuanti abbondano. Il futuro resta tutto dalla sua parte, con la Juventus e con la Nazionale.
@pietroscogna