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"Nessuno in mezzo al campo ha giocato bene come lui, ha fatto vedere buoni anticipi e suggerimenti per gli attaccanti. Con la palla tra i piedi, è quello che ha cercato più spesso la giocata". Ha aperto così il quotidiano uruguagio Ovacion dopo la gara della Celeste contro l'Arabia Saudita. Lì, Rodrigo Bentancur ha brillato come pochi. Ventuno gli anni, da festeggiare oggi proprio nel ritiro della Nazionale, ventisette le presenze con la maglia della Juve, nella prima stagione in Europa, in un calcio tutto nuovo. Geometrie, freschezza e tecnica: ecco il bagaglio che porta con sè ogni volta. Qualità che nascono nel Club Lucerna per poi svilupparsi lì dove tantissimi campioni si sono consacrati: al Boca Juniors, alla Bombonera.

Temperamento ed eleganza, per un profilo che difficilmente è sopra le righe per quanto riguarda atteggiamenti e spavalderie, ma che piano piano prende fiducia nei propri mezzi e anche qualche rischio in più. Certo, sbaglia, ma si corregge anche, sotto gli occhi vigili di un Allegri che su di lui vuole puntare - "Abbiamo giovani di qualità. Mi aspetto grandi progressi da Bentancur" - ora e in futuro. Errori di gioventù, errori che servono per diventare un top nel ruolo. Sulle spalle ha già le geometrie di una Nazionale intera, i sogni mondiali e pure le belle speranze bianconere. La Juve lo attende, vuole una sua consacrazione dopo il primo giusto ambientamento, intanto lui continua a diventare grande. Gli ottavi di Russia 2018 - dopo la gara odierna con i padroni di casa, che vale la testa del girone - sono il prossimo salto, uno scalino alla volta, il piano migliore per chi è abituato a fare del ragionamento un arte.

Nella nostra gallery il racconto dell'anno di Bentancur in pochi significativi scatti.