ZERO GOL, UN GOL - Benatia è entrato in tackle anche sui problemi fisici, il tallone d’Achille storico di un difensore che - come ribadiva Rummenigge due stagioni fa - “ha qualità da vendere”. Il Bayern, invece, ha venduto Medhi senza troppi rimpianti, dopo due stagioni fra alti e bassi (appena 14 presenze nell’ultima annata in Bundesliga). Quel blitz di Fabio Paratici a Monaco di Baviera sembra aver prodotto tutto d’un tratto dei frutti preziosissimi, che Allegri è ben felice di raccogliere in seguito all’addio di Bonucci. Se il tracollo di Marassi contro la Sampdoria aveva schiaffeggiato definitivamente le sicurezze della retroguardia esacampione d’Italia, Benatia è riuscito a risvegliarla dall’incubo. Messi (per circa mezz’ora), Mertens, Icardi e da ultimo Dzeko: la lista dei centravanti che hanno sbattuto sul marocchino si allunga, e altrettanto la tranquillità di un difensore al top d’Europa. La stessa che talvolta rischia di rovinare tutto il buon lavoro. Si veda l’indecisione con Chiellini che ha lanciato Schick davanti a Szczesny. Sicurezza che si trasforma in sicumera: ma in fondo anche questa era una caratteristica di Bonucci, uno che - un po’ a sorpresa - non rappresenta assolutamente un rimpianto in casa Juve. Zero gol subiti: cosa vuoi di più, Max? Forse un gol, appunto, quello pesantissimo segnato da Benatia contro la sua ex Roma. La ricetta della vittoria, in questo momento, ha il numero 4 stampato in bella vista sulle spalle.
@mcarapex
