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Andrea Barzagli e la Juventus si prendono una pausa, definitiva questa volta. In attesa delle conferme ufficiali, sembra terminato il rapporto tra l'ex difensore centrale ed il club bianconero: così, si consuma il secondo addio, nell'arco di appena un anno. Infatti, il passaggio di Barzagli dal campo alla panchina, o meglio, allo staff tecnico di Maurizio Sarri, è stato molto repentino: a maggio saluta, giocando la sua ultima partita e, il 25 settembre, entra nella squadra scelta dal tecnico toscano per la sua prima stagione alla Juventus. 

Sembrava un percorso segnato, da predestinato quasi, come ha sempre sostenuto Massimiliano Allegri. E invece, tutto si è bloccato, complice non voluto anche il coronavirus: due mesi di quarantena in casa, con la propria famiglia, hanno fatto capire il senso del tempo a Barzagli, che ha deciso di spendere diversamente il proprio. "​Il mio futuro ancora non l'ho deciso" disse in tempi non sospetti - un mese fa - a Fabio Cannavaro, nel corso di una diretta Instagram: "Mii faceva piacere stare almeno un anno nell'ambiente per conoscere un'altra parte del calcio". Parole premonitrici, che oggi si leggono con il retrogusto di un addio che poteva essere già stato scritto fin dall'inizio. 

D'altronde, spesso i calciatori hanno bisogno di staccare la spina dal campo per un periodo, prima di riprendere sotto altre vesti. E dalla parole di Barzagli si capisce come, questa stagione, sia stata solo una pillola per addolcire il "pensionamento". Poi. come ad esempio l'ex compagno Andrea Pirlo, prendersi qualche anno prima di dirsi pronti ad una nuova avventura. Nulla cancella, ovviamente, tutta la parentesi storica e gloriosa vissuta sul campo, anzi, ne fortifica il rapporto: è la dimostrazione di come la Continassa, la Juventus in generale, sia stata davvero la sua confort zone.