commenta
Andrea Barzagli ha parlato alla Gazzetta dello Sport: «Tottenham-Juve a Wembley? Il primo tempo fu molto sofferto. Dopo il 2-2 dell’andata il gol di Son sembrava condannarci. Poi venne fuori la qualità dei nostri attaccanti, segnarono Higuain e Dybala. E alla fine ci costrinsero a difenderci». 

CHIELLINI, BONUCCI E KANE - "Kane è un centravanti che fa girare la squadra, sa segnare da tutte le parti e in tutti i modi, bisogna stargli vicino ed essere pronti a situazioni inattese. Noi abbiamo due grandissimi difensori centrali che sanno anticipare e anche stare a contatto con l'avversario. Chiellini e Bonucci sono due mostri, il cardine della Nazionale. Lo dicono il rendimento e i numeri pazzeschi, giocano ancora a livello altissimo e poi quando serve un urlaccio... Abbiamo una chat che si chiama BBC. Durante l'Europeo ho cercato di non rompere troppo le scatole, però qualche giorno fa ci siamo sentiti". 

STAFF SARRI - "Lasciai lo staff tecnico di Sarri alla Juve dopo pochi mesi perché non ero pronto, avevo sbagliato ad accettare la proposta e avrei dovuto prendermi un po' di tempo per me. E' stata comunque una bella esperienza. Con Sarri capitava che discutessimo e che non fossimo d'accordo, ma non abbiamo mai litigato. Andai via perché la pandemia mi fece riflettere su cosa davvero volessi dalla mia vita, al campo non riuscivo a dare quello che avrei potuto: era colpa mia". 

NO AD ALLEGRI - "Perché ho detto no alla nuova Juve di Allegri? In questo momento della vita preferisco essere più libero e godermi la famiglia. Mi piace poter programmare qualcosa, staccarmi dalla quotidianità del calcio restando però nell'ambiente con questo ruolo a Dazn per parlare di calcio. Andrò negli stadi, guarderò le partite e le commenterò, ma con ritmi diversi. Una cosa di cui sentivo il bisogno. Il Covid ha destabilizzato un po' tutto ed è complicato programmare bene una squadra, immagino che la Juve abbia voluto affidare la squadra a un uomo che sa come si vince. Mi aspetto un campionato equilibrato. Doveva esserlo anche quello dello scorso anno, ma poi l'Inter lo ha ammazzato. Il fatto che ci sono stati tanti cambiamenti, rende la Serie A ancora più bella, avvincente e imprevedibile". 

SMETTERE - «Perché in allenamento arrivavo dopo. Mi disturbava pensare di fare una cosa e poi non riuscirci davvero. Non mi esprimevo più sui miei livelli e allora presi la decisione. Fu giusto: lo Stadium mi fece una festa bellissima».

TUTTE LE PAROLE QUI