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Salire in prima squadra, allenarsi con i campioni, esordire e mettere minuti nelle gambe, magari lasciando intravedere le proprie qualità. Se vogliamo, questa è la parte più semplice del percorso. Il difficile, invece, è lasciare lo spogliatoio diretto da Massimiliano Allegri, per tornare in Serie C: giocare contro il Novara e non contro Messi e Mbappé, entrare al Moccagatta e non all’Allianz Stadium. Il difficile è reggere l’impatto a livello emotivo e mentale; non lasciarsi rapire dal sogno e tenere i tacchetti incollati alla realtà, scendere e salire, continuando a tenere alto il livello dell’attenzione e delle giocate, indipendentemente da avversario e categoria.
 
Questo è quanto stanno facendo Barrenechea, Barbieri e Compagnon, recentemente aggregati in prima squadra per l’emergenza infortuni e oggi protagonisti con la Next Gen contro il Novara. Il trequartista ha regalato una magia nell’ultima uscita della compagine di Brambilla e anche oggi pomeriggio ha tenuto alto il livello, l’esterno destro ha servito un assist e macinato chilometri sulla fascia, il centrocampista argentino ha fatto gol e diretto il gioco dalla cabina di regia. Un messaggio a tutto l’ambiente: solidità mentale, oltre le qualità. Un messaggio ai compagni di squadra, su come approcciare il su e giù tra le categorie; lo stesso percorso fatto dai vari Miretti, Soulé, Aké. Il ponte tra Next Gen e prima squadra può rivelarsi una trappola, loro stanno dimostrando di non cascarci.