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Nicolò Barella oggi non è solo il miglior centrocampista italiano, ma è tra i più forti in Europa. Quanti ce ne sono così determinanti e completi? Il ragazzo sardo corre, lotta, recupera palloni, insegue tutti, attacca l’area, calcia in porta, fa assist. Un’iradiddio. Per diventare un campione assoluto, deve dare continuità a questo suo rendimento straordinario; se ci riuscirà, l’Inter avrà trovato un tesoro.

Com’è normale quando un calciatore sboccia in modo così dirompente, ci si ingegna per confrontarlo ai campioni del passato. Un giochino stimolante. A noi - lo abbiamo già detto - ricorda molto Tardelli, anche per la struttura fisica (chissà se adesso metterà tanti muscoli o se tra un po’ ne avrà troppi: nel calcio di oggi funziona così). E in certe situazioni di gioco, tipo la sfrontatezza con cui attacca la porta o la tenacia nel rincorrere gli avversari, fa venire in mente il suo allenatore di oggi, Conte. Del quale, però, ha maggiore qualità, anche se Antonio in campo è stato abilissimo a sfruttare ogni propria dote, amplificandola a dismisura e costruendosi una carriera più importante rispetto al suo reale valore tecnico.

Tardelli, Conte: oggi che c’è Juve-Inter, e Barella guida i nerazzurri, questi paragoni sono quanto mai attuali. Ma forse, osservando Nicolò oggi, ai dirigenti bianconeri viene più di un rimpianto. Perché lo hanno seguito a lungo, quando era a Cagliari, e lo hanno trattato in diverse sessioni di mercato, anche in considerazione degli ottimi rapporti con il club di Giulini. Alla fine però, tra un affare e l’altro, hanno deciso di lasciarlo in Sardegna, dove lo ha pescato l’Inter.

Se pensiamo ai centrocampisti che la Juve gli ha preferito, Barella appare come una grande occasione persa: è proprio il giocatore che manca ai bianconeri, là in mezzo.

@steagresti