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Ecco alcune altre dichiarazioni rilasciate da Roberto Baggio per il Venerdì di Repubblica: "Vedo colleghi che sentenziano da professori, ma me li ricordo incapaci di fare tre palleggi con le mani. Mi piace il calcio femminile. Il golf mi annoia, preferisco il basket e tifo per i Los Angeles Lakers. Il ritiro? Non sono mai stato come Totti, anzi. Lui non avrebbe mai smesso, io lo sapevo e gli consigliai: gioca finché puoi. Ma per me non era la stessa cosa. è così anche Ibrahimovic. Io invece non vedevo l’ora di smettere, lasciare mi ha ridato vita e ossigeno. Stavo troppo male, dolore fisico: quando da Brescia rientravo a casa non riuscivo ad uscire dall’auto e chiamavo mia moglie che mi aiutava ad aggrapparmi al letto".

IL PASSAGGIO ALLA JUVENTUS - "Sono riconoscente a Firenze perché quando ero rotto mi ha aspettato due anni, anzi tre. Non volevo lasciare la Fiorentina, ma i Pontello mi avevano già ceduto agli Agnelli e se non fossi andato alla Juve, Cecchi Gori non avrebbe potuto prendere il club viola".

IL RIGORE SBAGLIATO A USA '94 - "Ancora non mi perdono il rigore sbagliato nella finale dei Mondiali contro il Brasile. Non c’è religione che tenga, quel giorno avrei potuto uccidermi e non avrei sentito niente".