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Due pesi e due misure. Questo è quanto emerge dal provvedimento del giudice sportivo, che oggi ha squalificato Lautaro Martinez per 2 giornate in seguito alla palatale e reiterata protesa nei minuti finali di Inter-Cagliari. Una scelta diversa rispetto a quanto stabilito per Rodrigo Bentancur poco più di un mese fa. 

LE MOTIVAZIONI - Lautaro, si legge nel comunicato, ha ricevuto due giornate per “aver assunto, con estrema platealità, un atteggiamento intimidatorio avvicinandosi vigorosamente al Direttore di gara al quale urlava in faccia frasi in spagnolo; reiterando dopo la veemente protesta e scagliando con rabbia un pallone mentre abbandonava il terreno di giuoco e continuava ad inveire contro il Direttore di gara”. Una motivazione simile, se non uguale, a quella adottata per Bentancur: “Tre giornate per avere, al 47° del secondo tempo, successivamente al provvedimento di espulsione, avvicinatosi faccia a faccia con fare minaccioso al Quarto Ufficiale, proferito nei confronti delle stesso un’espressione volgare ed insultante”.

SCELTE DIVERSE - Una diversità di scelte che colpisce. La reazione, scomposta ed esagerata, avuta dai giocatori di Inter e Juve è stata pressoché uguale. Entrambi sono stati espulsi prima di reiterare proteste e atteggiamenti irriguardosi verso l’arbitro. Ci chiediamo, dunque, perché Lautaro ha ricevuto due giornate e Bentancur tre? Perché Lautaro ha insultato l’arbitro in spagnolo? Non ci sembra una motivazione pluasibile. Resta quindi una diversità di trattamento evidente. E, se è vero che Lautaro salterà il derby tra Inter e Milan, è altrettanto vero che, prendendo due giornate anziché tre, sarà a disposizione di Conte per la sfida alla Lazio. Un caso?