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Il giochino è noto: se un giocatore lo acquista il club per il quale si tifa, è fortissimo; se il medesimo giocatore lo compra una società concorrente, diventa improvvisamente una ciofeca, il pacco del secolo. È un comportamento classico tra i tifosi, che sono dappertutto e non solo negli stadi e nei bar. Cristiano Ronaldo - 5 palloni d'oro, 5 Champions League, 600 e passa gol in carriera - dovrebbe essere un calciatore fuori concorso, uno di quei giocatori sul quale non ci dovrebbero essere discussioni, ma al contrario mettere d'accordo tutti, perché è uno di quei top fuori categoria. Un fuoriclasse assoluto. Uno status di cui, probabilmente, gode ancora nel resto del mondo ma non più in Italia, perché sono bastate tre partite senza gol in Serie A per innescare nelle teste di molti il dubbio sulle reali qualità di questo fantastico giocatore.

 

“Lo vedi? Appena si è trovato difronte i difensori italiani, non vede più palla. È cambiata la musica!”. Come se nella Liga non lo marcassero. Teoria discutibile.

“Allegri è riuscito a rovinare Higuain, ora rovinerà pure Ronaldo”. Che in tutte e tre le partite disputate fin qui ha giocato come prima punta.

“Allora è il gioco della Juve che non fa per lui”. O forse sono i compagni che stanno imparando come servire Ronaldo, visto che ci giocano assieme da nemmeno un mese.

“Beh, ma uno che ti è costato 110 cucuzze e paghi 30 milioni l'anno i gol dovrebbe inventarseli da solo, anziché aspettare che i compagni lo mettano in condizione di segnare”. Ma qui si sconfina nel luogo comune, nel ragionamento populista che nulla ha a che vedere col calcio ma è figlio naturale dell'invidia.

Per non parlare poi delle scemenze allo stato puro dette in tv o scritte sui social da qualche buontempone, tipo i classici evergreen “ormai è vecchio, è un pacco rifilato dal Real, è venuto alla Juve solo per la pensione o per fuggire dal fisco spagnolo”, e altre amenità assortite.

 

Parliamoci seriamente: bisogna davvero preoccuparsi per il digiuno di Ronaldo in queste prime tre partite del nostro campionato? Mettendo persino in dubbio l'oneroso acquisto fatto quest'estate dalla Juventus? Nella vita ognuno è libero di pensare di tutto, compreso che un principe possa trasformarsi in ranocchio, provare però a dare giudizi semi-definitivi su un super campione che chiunque, e sottolineo chiunque, vorrebbe nella propria squadra , anche alla “veneranda” età di 33 anni, significa essere in totale malafede solo per il gusto del contraddittorio. Poi, facendo questo mestiere, capisco anche che i media ci sguazzino con sta storia di CR0 e del Ronaldo triste e incazzato che non trova la via del gol, altrimenti come riempirebbero pagine di giornali e ore di trasmissione, però pure da parte dei colleghi servirebbe un minimo di obiettività in più, senza lasciarsi andare a giudizi troppo tranchant. Per esempio, quello di Repubblica, che dopo la prestazione di Parma ha dato 5 a Ronaldo accompagnandolo con questo laconico commento: “tatticamente e tecnicamente imbarazzante”. Mi chiedo perché, a questo punto, non gli abbiano rifilato direttamente un bel 3, come accadeva al sottoscritto quando al liceo non azzeccava nulla della versione di greco. Tra l'altro, al Tardini, Ronaldo non ha di sicuro brillato, ma proprio così disastroso e imbarazzante non mi è parso, anche se da uno come lui ci si aspetti ben altro. Capisco però quanto faccia gioco parlarne male ed accendere la polemica, in modo da dire qualcosa di negativo pure su questa Juventus che - pur con la zavorra Ronaldo – è già capolista solitaria in classifica. Il titolo del Corriere dello Sport “Forza AntiJuve” la dice lunga di quanto si mastichi amaro in tante redazioni sportive (piene pure quelle di tifosi, non scordatelo mai) e, di riflesso, nelle case o nei bar dei loro lettori.

A lor signori, ricordo solo questo: nella stagione 2010/11, seconda di CR7 al Real Madrid, Ronaldo restò a secco per tutte le prime 4 giornate di Liga. Poi, sapete quante reti segnò? 40 (53 complessive). Se non la metterà dentro neppure contro il Sassuolo, magari porta bene.