IMPOSSIBILE - "Perché, evidentemente, è stato riscontrato che la calcificazione che si è formata aveva bisogno di un tempo definitivo per “maturare”. Perché se tu la asporti prima che sia diventata una vera e propria calcificazione definitiva hai praticamente il 100 per cento di rischio che si riformi . E’ dunque probabile che i medici della Juventus abbiano voluto attendere un tempo apparentemente maggiore ma evidentemente necessario prima di intervenire".
L'OPERAZIONE - "Viene fatto un taglio a livello della parte laterale della gamba, esterna al polpaccio. Poi spostando i muscoli, che dunque non vengono intaccati, si arriva sulla parte ossea dove bisogna “scalpellare via” la calcificazione. Bisogna asportarla usando dei veri e propri scalpelli chirurgici".
IL RECUPERO - "Potrebbe bastare qualcosina in meno, magari. Ma stiamo parlando di un caso piuttosto raro e atipico, e credo sia per questo che i colleghi della Juventus non vogliano dare ai ragazzi, al mister, a tutti delle aspettative un po’ troppo semplici. Suppongo che il giocatore dovrà stare un po’ a riposo con degli scarponi specifici che si chiamano walker: sono dei tutori bloccati. A seguire: progressivamente appoggia, progressivamente cammina, progressivamente si muove e progressivamente riprende l’attività di preparazione sportiva. Però, step by step, giocoforza, passano le settimane. Per questo motivo i tempi non sono così immediati".