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Il tavolo delle trattative con il Barcellona sembra essersi infiammato nelle ultime giornate, con il nome del brasiliano Arthur che è rimbalzato con costanza tra Spagna e Italia. Una scelta che, qualora si aprisse davvero una contrattazione, sarebbe in linea con il progetto della società, cominciato proprio da questa stagione con la scelta di Maurizio Sarri per la panchina. Infatti, Arthur è un brasiliano spagnoleggiante, non per caso da due anni è riuscito a ritagliarsi il suo spazio importante in un contesto prettamente giochista come quello di Barcellona. Mezzala, mediano all'occorrenza, Arthur fa del dribbling una qualità peculiare, così come ama giocare dentro il campo con i compagni. Le trame sofisticate dei blaugrana calzano a pennello per lui, e lo stesso potrebbe succedere con Sarri alla Juventus.

Quest'anno, infatti, ha messo a referto 50.6 passaggi a partita in Liga, dato che sale a 66.5 in Champions, con una precisione che si assesta mediamente sopra il 90%. Un dato significativo, inoltre, è quello relativo ai dribbling: 1.8 a partita, sia in campionato sia in Coppa, con 2.3 falli di media subiti a partita. Sono numeri che sottintendono un giocatore che vuole stare al centro del gioco, anche se spesso si trova anche a fare un lavoro di rottura significativo, che lo rende prezioso in tal senso: la capacità di inserimento, infatti, è una qualità conclamata, come ha ammesso Ariedo Braida a Tuttosport: "​E' un centrocampista che, oltre a muovere bene la palla, sa inserirsi, ha un buon tiro e infatti segna anche qualche gol" ha dichiarato il dirigente che nel 2018 ha "firmato" l'assegno da 40 milioni per strapparlo al Gremio.

Sono tutti aspetti che fanno di Arthur un centrocampista contemporaneo, molto associativo quindi, e ricco di risorse. In zona gol (3 in stagione) e in rifinitura (3 assist) potrebbe fare meglio, specialmente se messo nelle condizioni di aver maggior libertà per il campo.