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La Juventus è pronta ad accoglierlo, Maurizio Sarri - forse - vorrebbe che fosse già arruolabile da subito. Neppure i tifosi si sono lasciati scappare l'occasione per complimentarsi con la dirigenza: insomma, alla Juve già si stravede per Arthur Melo, il centrocampista che arriva dal Barcellona in cambio di Miralem Pjanic. Ci sono evidenti motivi per spendere un applauso, se non altro viste le recenti difficoltà mostrate in questa ripartenza, che la partita di Bologna non è riuscita a spazzare via definitivamente. Infatti, il brasiliano ex Gremio, da due stagioni e mezzo al Barcellona, sembra essere il primo tassello che manca per completare un centrocampo che ha boccheggiato più di una volta nel corso di questa stagione. Pre e post Covid. 

Arthur, infatti, non è un regista metodista, che pende tra centrocampo e difesa per impostare l'azione. Però, è una mezzala a cui piace dialogare nello stretto, a cui piace fraseggiare. Per questo, da solo, non sarà il centrocampista perno della mediana bianconera, ma è sicuramente un ottimo giocatore di sistema. Molto più di quanto non possa essere stato finora Pjanic, che non ha trovato i tempi di gioco giusti per dettare il ritmo alla squadra e neppure gli spazi per inserirsi, le poche volte che è stato spostato mezzala. Insomma, il bosniaco è stato senza dubbio messo alle spalle di Bentancur e tra lui ed Arthur c'era troppa convenienza, di età e stipendio persino, per scegliere il secondo. 

Che proprio con Bentancur dovrà imparare a conoscersi, visto che l'uruguaiano potrebbe essere il regista della Juventus del 2020-2021. Nelle idee di Sarri e della dirigenza dovrebbe essere questo duo l'asse portante del gioco, con un terzo innesto che sembra complicato al momento, anche se non è da escludere Jorginho del Chelsea, con Bentancur che farebbe la mezzala. Difficile, invece, vedere in quella porzione di campo Dejan Kulusevski, che quest'anno a Parma ha giocato principalmente esterno offensivo. Sicuramente, le intenzioni sono quelle di alzare la qualità alla squadra, di cercare un calcio più verticale, oltre che di palleggio. Per questo, Arthur è l'ideale uomo dell'ultimo passaggio, quello in grado di trovare tra le linee l'inserimento delle punte. Quello che, per dirla franca, non si è visto in questa stagione.