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Vien da chiederselo: ma i napoletani si sono accorti che è appena sbarcata la Juventus, in città? La partita più importante. La rivalità più accesa. Un momento complicatissimo, certo, ma quella grande fede, quella fede radicata al terreno, non dovrebbe quantomeno riaccendere il moto d'orgoglio? E invece no, si sono zittiti, "fanno finta che non sia arrivata" questa grande serata. Che può essere quella disfatta, chiaramente. Ma anche quella del ritorno di un gruppo e di una squadra, comunque sempre compatta attorno alla figura di Gattuso. All'ultima chiamata? Chissà. Sicuramente fuori dalla grazia dei tifosi. 

Ecco, vien da chiederselo tutte le volte, perché è prassi di qualsiasi tifoseria ma non dovrebbe essere usanza di chi si spaccia accademico del tifo: dove sono finite le lezioni di fede dei napoletani? Dov'è tutta fierezza arrivata dopo la "giusta sentenza" e il presunto disonore juventino? Tutti rinchiusi nei loro pensieri, sempre diversi e mai unitari. Tutti ad aspettare una risposta dai ragazzi senza metterci nemmeno il pensiero. Il grande silenzio dei napoletani è assordante, è quello dello sconfitto ancor prima di giocare. Altra prassi tutta azzurra, questa: quattro mesi fa, avevano vinto senza nemmeno giocarla; poco prima della Supercoppa, la Juve era finita e tutti a burlarsi del 'Maestro' di Andrea Pirlo. Oggi tutto tace e - francamente - un po' s'inizia ad avere nostalgia anche di questo. Anche della parte sana degli sfottò. Per il futuro, una sola preghiera: almeno non fateci più la morale sulle 'lezioni di fede'.