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Ieri sera un'altra panchina (un'altra bocciatura?). Nemmeno nel match contro il Messico Leandro Paredes ha avuto l'occasione di mettersi in mostra con la maglia dell'Argentina, quella tanto bramata fin dalla scorsa estate quando ha accettato con piacere la corte della Juve con la speranza di ritagliarsi un ruolo da protagonista sia a Torino che al Mondiale in Qatar. Speranza finora disattesa. Tanto per cominciare, infatti, il centrocampista ex Roma ha avuto ben pochi motivi di gioire già nei suoi primi mesi in bianconero: per lui 9 presenze in Serie A e 4 in Champions League, di cui 6 da titolare, per un totale di 695 minuti giocati; ancora a zero il bottino di gol, solo uno l'assist, quello per la rete di Arek Milik contro il Benfica, nel match poi finito 1 a 2 per i portoghesi che di fatto ha sancito l'inizio della fine dell'avventura della Juve nel massimo torneo continentale.

I DOLORI DEL GIOVANE LEANDRO - Non un esordio esaltante, insomma, per usare un eufemismo. A complicare ulteriormente le cose l'infortunio al bicipite femorale accusato verso la fine di ottobre, che lo ha costretto a saltare quattro partite in uno dei momenti più delicati della stagione bianconera. Uno stop non voluto, certo, ma che gli è costato davvero caro: complice la sua assenza, infatti, proprio in quel periodo Massimiliano Allegri si è convinto a puntare definitivamente sui giovani, venendo premiato con l'exploit di Nicolò Fagioli e la conferma di Fabio Miretti, che ora non sembrano avere nessuna intenzione di cedere il loro posto (così come Manuel Locatelli, in evidente crescita). E considerando che a gennaio, salvo ulteriori complicazioni, la Juve dovrebbe ritrovare anche Paul Pogba, la situazione di Leandro Paredes rischia di complicarsi paurosamente. A meno di assistere a una sua "esplosione" al Mondiale, di cui però al momento non si vede nemmeno l'ombra (l'unico "guizzo" da segnalare è quello nel match d'esordio poi perso contro l'Arabia Saudita, quando ha procurato il rigore poi trasformato da Leo Messi): ieri sera, come dicevamo, neanche un minuto per lui, al quale a gara in corso è stato preferito Guido Rodriguez del Betis.

IL FUTURO - Tornando alla Juve, ora non si esagera più nel dire che Leandro Paredes rischia seriamente il posto. Voluto fortemente da Massimiliano Allegri per coprire la casella del play rimasta troppo a lungo senza un "padrone", per dare geometrie alle manovre di gioco della squadra, l'argentino sembra avere scarsissime possibilità di essere riscattato, considerando che l'obbligo con il PSG è già venuto meno con la mancata qualificazione agli ottavi di Champions League. Qualora la Vecchia Signora decidesse davvero di rinunciare al regista argentino finirebbe per risparmiare una cifra vicina ai 27 milioni di euro, utile da reinvestire su altri obiettivi: il grande sogno resta sempre Sergej Milinkovic-Savic, ma i nomi sul taccuino (soprattutto di giovani italiani) sono sempre tanti. Senza dimenticare Adrien Rabiot, per cui qualche ragionamento è d'obbligo. Il Mondiale in Qatar, del resto, qualche nota positiva la sta regalando...