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"Tecnica sufficiente, personalità scarsa, estro praticamente nullo"

Questo è l'epitaffio a dir poco tranchant del Corriere Torino oggi in edicola. Ma a chi, o a cosa, si riferisce? Al centrocampo della Juventus, che nelle due sconfitte del 2021, a San Siro contro l'Inter e al Do Dragao contro il Porto, ha mostrato delle difficoltà non da big europea. In entrambi i casi, l'accoppiata mediana era Rabiot-Bentancur. Un duo male assortito, senza picchi né in interdizione né in impostazione.

Certo, oltre a loro c'è di più. C'è Arthur, accanto al quale gli altri alzano il loro livello (sgravati dalle incombenze della regia) ma spesso in preda a guai fisici. E ci sono Ramsey e McKennie, che però negli schemi di Pirlo sono considerati più falsi esterni/trequartisti che centrali di centrocampo veri e propri (e sulla tenuta fisica del gallese, anche lì...).

Ma al di là di questi discorsi, il quotidiano del capoluogo piemontese fa i conti in tasca al centrocampo bianconero, mettendo in evidenza dei numeri offensivi decisamente inadeguati: "I centrocampisti centrali fin qui hanno realizzato appena 8 dei 65 gol stagionali della Juventus, il 12,3%: 3 McKennie, 2 Ramsey, 1 Arthur e 1 Rabiot. Siamo lontanissimi dalle cifre messe a bilancio dalla Juve ai tempi in cui Pirlo non era in panchina ma in regia. Per dire, nel 2011-12 i centrocampisti realizzarono 25 dei 75 gol complessivi (un terzo!) avendo in Marchisio il top scorer con 10 gol. L'anno successivo furono 36 su 95 (37,8%) con ben 15 reti di Vidal". Numeri che sono andati progressivamente a scendere, soprattutto con l'arrivo di Cristiano Ronaldo che ha accentrato verso l'attacco le percentuali realizzative. Ma l'apporto arrivato dal cuore della formazione juventina non è mai stato così esiguo.