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Evidentemente la lezione dell’Olimpico non è servita a niente. A inizio gennaio, 19esima giornata di Serie A, si giocano Lazio-Napoli al sabato e Roma-Juve in posticipo serale, domenica. Due partite a meno di 24 ore di distanza l’una dall’altra. Il risultato, prevedibile, è un manto erboso in condizioni pessime. Perotti, esterno giallorosso, ne parlò in questi termini: “Il campo dell'Olimpico non era all'altezza del campionato di Serie A, c’erano zolle e buchi ovunque”. Le conseguenze le conosciamo tutti: Merih Demiral e Nicolò Zaniolo hanno subito in quella partita la lesione del legamento crociato del ginocchio. Non se ne può avere certezza, ma è legittimo pensare che le condizioni del campo abbiano influito sul verificarsi degli infortuni

ANCORA A RISCHIO - Prima delle due partite consecutive all’Olimpico, non accadeva da 20 anni che non si giocassero due gare back to back nello stesso impianto, sullo stesso prato. Bene, la circostanza si ripeterà a circa un mese da Roma-Juve. Questa sera, infatti, Milan e Juventus saranno chiamate a giocare a San Siro, dove meno di 24 ore fa è andata in scena Inter-Napoli. Gli addetti ai lavori a pochi minuti dal termine del match hanno già iniziato a lavorare sul manto erboso, ma il tempo a disposizione è pochissimo. Le due squadre dovranno correre un rischio che poteva essere sicuramente evitato. Come? Slegando in diverse settimane le semifinali di Coppa Italia, o invertendo il fattore campo di almeno una delle due sfide. Le lacrime di Zaniolo e Demiral non sono state un monito abbastanza forte?