DALLE PAROLE... - Badate bene: rinnegare tutto quello che si è prodotto negli anni scorsi non è il costume di nessuno. Non lo è stato neppure di Buffon, che al Palace di Torino è diventato ambasciatore Onu per il programma del cibo, e che in questi 'primi' mesi alla Juventus ha praticamente avuto lo stesso ruolo. Spogliatoio, carisma, storie di testimonial: il campo l'ha visto un paio di volte, e da fuori ha iniziato a vedere le cose (e i volti) in maniera completamente diversa. Ecco perché c'è da credergli quando parla di 'armonia di gruppo', di una 'predisposizione ad apprendere qualcosa di diverso rispetto a questi 10 anni'. Parla ovviamente di Conte, non solo come nemico. Però il focus è indubbiamente Max: 'Sarri è una filosofia che non avevamo mai conosciuto, e ci piace'.
STIMOLI - Tu chiamale, se vuoi, precisazioni. Per nulla bordate. Però ficcanti, soprattutto quando il discorso si trasporta sulle parole giuste: "I grandi calciatori hanno bisogno di stimoli. Una volta raggiunti quelli, le prestazioni arrivano". Vuol dire tanto, in parte ha la pretesa di spiegare anche l'ultima parte di una Juventus che si specchiava troppo spesso nella sua inconcludenza. Il parere di Gigi è prezioso, è un uomo innamorato della Signora e per Lei ha lasciato da parte un ego naturalmente smisurato. Un ruolo di 'attenzione totale', sostiene. Attenzione alle dinamiche di una Juve che si sta rinnovando nello spirito, ben poco negli uomini. Tant'è bastato a darle un'aria completamente diversa. E forse più bella.