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Ricapitoliamo.
 
Dopo Cardiff, Buffon era diventato un vecchio da pensionare perché non ne prendeva più una,  e il futuro era solo e soltanto Donnarumma.
Dopo la finale di Coppa Italia,  Gigietto si è trasformato in Topo Gigio, praticamente un portiere da ridere, uno con 2 fette di groviera al posto dei guanti.
 
Com'è possibile una sterzata del genere, in nemmeno un anno di distanza?
 
Ve lo spiego io: perché c'è di mezzo sempre lei, la Juventus. Perché non puoi perdere 4-0 una finale contro i gobbi,  e allora devi trovare un colpevole, un capro espiatorio, la giustificazione per un tracollo che non ti aspettavi, soprattutto quando speravi, o forse eri convinto,  di fare il colpaccio.
 
Voglio subito mettere in chiaro una cosa: non sono un fan di Donnarumma. Non l'ho mai ritenuto un fenomeno ma, semplicemente, un ottimo portiere che gode di buona stampa, complice un procuratore molto potente, coccolato da tanti media. 
Un portiere che alterna parate incredibili ad errori più o meno gravi, coi primi puntualmente esaltati e i secondi spesso minimizzati. Almeno, fino a quando non li ha fatti con la Juve, perché contro quelli li' non puoi sbagliare, e se lo fai paghi per tutti. Sempre che di sbagli, come hanno sostenuto in tanti a fine gara, si possa davvero parlare.
 
Il colpo di testa di Benatia era parabile? Non credo. 
Il tiro di Douglas poteva essere deviato? Se troppo forte,  ti piega le mani. 
Di sicuro avrebbe potuto evitare il terzo, bloccando quel pallone anziché lasciarselo scappare,  mentre sul quarto non penso si aspettasse manco lui la sfortunata deviazione di testa da parte di Kalinic.
 
Non sto cercando di scagionare Donnarumma, mi importa poco, sto solo tentando di dare il giusto valore alla vittoria della Juventus, cosa che ho sentito fare da pochi, nonostante rappresenti l'ennesimo record centrato da questa squadra: in quel 4-0 (lo metto pure per iscritto: quattro a zero) c'è tanta Juve e poco Donnarumma, del quale ricordo pure 2 prodezze su Dybala, con le quali ha evitato alla propria squadra un passivo ancora più umiliante.
 
 La Juve ha vinto perché e' più forte di questo Milan, nettamente più forte,  e Donnarumma è un elemento di questo Milan, non il tutto. 
Ha preso 4 gol perche' gioca in una squadra mediocre,  con una difesa mediocre che il solo Bonucci non poteva e non può migliorare,  e che in una sola serata ha subito 17 tiri,  dei quali 10 in porta e 9 da dentro l'area. E la colpa sarebbe solo di un portiere, ritenuto prima un top player e poi un bidone? Malafede pura, accompagnata da schizofrenia. 
Donnarumma non era un fuoriclasse ieri, non lo è nemmeno oggi. Ha appena 19 anni e il tempo è dalla sua parte, potrà sicuramente migliorare,  ma per diventare come Buffon deve mangiare ancora chili di pastasciutta. 
 
Non mi sto nemmeno augurando che, dopo questa finale da incubo, Raiola si metta al lavoro per portarlo alla Juve, perché non ce lo voglio: uno che viene nel nostro stadio e, dopo l'ennesima sconfitta, si rivolge alle telecamere e urla con cattiveria "succede sempre con loro!" ritenendo di aver perso per un rigore regalato, io non lo dimentico. Vada da qualsiasi altra parte, non alla Juve, non se la merita. 
 
Ritenendosi un vero milanista,  vada a Vancouver, che assomiglia tanto ad una parolaccia ma invece è una città canadese, quella scelta da Carlo Ancelotti per seguire con degli amici la finale di Coppa Italia. 
 
"La vedrò con addosso la maglia del Milan, e alla fine spero di poter festeggiare" dichiarò il Carletto. 
 
Padronissimo di schierarsi, per carità, ma avendolo fatto pubblicamente, si è esposto in modo inevitabile a consensi e critiche. Tra queste, c'è anche la mia: pur ritenendolo un bravo allenatore, spero di non rivederlo mai più alla Juventus. Prenda esempio da una persona intelligente come Pirlo, il quale prima della finale ha augurato ad entrambe le squadre in cui ha giocato di vincere la Coppa. Un Maestro anche in diplomazia.
 
Carletto e Gigio non ne fanno uso, non ritenendola forse un'arte indispensabile,ma preferendo ragionare da tifosi anziché come uomini di sport. E allora il sottoscritto, altrettanto da tifoso, li manda entrambi simpaticamente ...a Vancouver.