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L'ex portiere Marco Amelia è intervenuto ai microfoni del sito ufficiale della Roma, per raccontare le sue esperienze con Allegri e Mourinho:

ALLEGRI - "All’epoca era ancora un tecnico emergente. Veniva dal Cagliari, dove aveva fatto molto bene, ma doveva confermarsi ad alti livelli, con calciatori di classe e personalità. C’erano già Seedorf, Nesta, Gattuso, Pirlo, Ambrosini. Arrivarono poi Ibrahimovic e Robinho. È stato sempre molto attento ai dettagli. Con dei principi tattici da far interpretare ai giocatori in campo. Vinse lo scudetto al primo colpo, dopo sette anni dall’ultima volta. E interrompemmo l’egemonia dell’Inter"

MOURINHO - "Vidi un servizio in tv in cui parlò Mourinho a proposito dell’infortunio a Courtois. Disse che gli sarebbe servito un portiere, anche se il mercato era chiuso. Io ero svincolato. Così mi misi in contatto con un uomo dello staff di José, dando la mia disponibilità. La cosa prese corpo e poi parlai direttamente con lui, con Mourinho. Era a conoscenza della mia situazione, in quel momento. Lui è sempre informato e aggiornato su tutto. Mi chiese in che condizioni fisiche fossi. Stavo bene. Così volai a Londra per un provino. Andò bene e iniziò così. Anche un pizzico di fortuna, dato che si incastrarono un po’ di situazioni"

UN AGGETTIVO - "Difficile, eh. Allegri direi pragmatico. Sa trovare soluzioni sempre, anche in situazioni difficili. Mourinho devastante, invece. In maniera positiva. Ti entra nella testa. Sa entrare in sintonia con tutto l’ambiente. Alza il livello generale. Vediamo quello che è successo con la Roma. Il livello si è alzato in tutto e per tutto. Lo ha fatto ovunque. Al Porto, al Chelsea, al Real, all’Inter"

JUVE-ROMA - "Credo che la partita potrà essere in parte condizionata dal fatto che diversi giocatori abbiano giocato partite e fatto viaggi per le rispettive nazionali. Magari l’intensità potrà essere più bassa. Probabilmente ci sarà attenzione difensiva estrema, per poi lasciare ai giocatori davanti lo spunto per una giocata decisiva. Penso a Mkhitaryan e Pellegrini, ma anche Dybala e Cuadrado. La differenza la fanno sempre i giocatori"

SZCZESNY E RUI PATRICIO - "Senza dubbio. Sono due portieri forti. Li conosco bene entrambi. Szczesny ha avuto un momento di difficoltà, ma ci può stare. Ha sempre avuto continuità di rendimento. Rui Patricio ha dimostrato di essere forte in tutta la sua carriera. Ha avuto un approccio molto buono in una piazza in cui il ruolo del portiere è particolarmente delicato. Lui si è imposto subito con personalità e qualità tecniche di base indubbie"