commenta
Amauri è intervenuto a #CasaSkySport dichiarando: "Palermo? Ho trascorso due anni incredibili. Quando mi riguardo non credo a quello che riuscivo a fare. Mi riusciva tutto. Palermo è un amore eterno. Sono rimasto un tifoso rosanero. Ogni tanto mi arrivano dei messaggi in cui mi viene chiesto di tornare. Miccoli? Uno dei fratelli che il calcio mi ha regalato. Gli ho visto fare cose pazzesche. Molti gol che ho fatto sono stati su assist suoi".

JUVE 2008 - "Dal 2005 ho avuto una continuità pazzesca, me la giocavo con tutti. A Palermo poi riuscivo a fare cose che fino a quel momento riuscivo a fare solo in allenamento. Dopo otto anni di gavetta ho realizzato il mio sogno di giocare per un top club come la Juventus. Una scelta che rifarei, il secondo anno ci sono stati un po' di problemi. La società era molto diversa da ora. Alcuni miei compagni sono rimasti anche con Agnelli e hanno alzato trofei".

FUORI ROSA - "Avevo l'appoggio di Conte, ma Marotta aveva puntato su altri giocatori. Ha cercato di mandarmi al Marsiglia, io rifiutai. Da quel momento in poi l'allenatore mi mise fuori rosa. E pensare che a gennaio potevo andare al Milan. A fine mercato i rossoneri mi dissero che la trattativa non si sarebbe conclusa e io non potevo restare fermo tutta la stagione. Il mio gol a San Siro con la maglia viola permise alla Juventus, che vinse a Palermo, di conquistare la vetta della classifica che poi conservò fino alla fine".

TORINO - "Il primo giorno fu un caos, mi allenavo e sentivo che la gente sugli spalti mormorava. Il capo della tifoseria a fine seduta mi chiamò per dirmi che non ero il benvenuto. Gli parlai senza problemi e da quel momento in poi non ho mai avuto contrasti con i tifosi. Ho fatto gol in Europa League e ho imparato la bellissima storia del club. Avrei voluto giocare di più, ma Ventura aveva le suee idee. Il secondo anno mi chiese di dare soprattutto una mano ai più giovani, io accettai e rimasi".