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Il campionato non è ancora ripartito, ma è bastato ufficializzare le date della ripresa per far scattare subito le polemiche. Il responsabile della comunicazione della Lazio Arturo Diaconale è ripartito all'attacco contro Agnelli e la Juventus parlando di poteri e armi impari tra società. Tutto giusto, ma quelli avvantaggiati sono i biancocelesti. In Serie A si riparte con la squadra di Maurizio Sarri a +1 sulla Lazio, ma la lotta scudetto rischia di non giocarsi sullo stesso livello.

COPPA ITALIA - Quando ricomincerà il campionato la Juventus avrà giocato già una o due partite, perché è stato deciso di ripartire prima con la Coppa Italia e poi con il campionato: se andrà bene i bianconeri giocheranno la semifinale di ritorno contro il Milan il 13 giugno, prima della finale che verrà disputata quattro giorni dopo: il 17. Due partite a stretto giro, non il massimo considerando che non si gioca da più di due mesi. Poi, la ripresa del campionato con la Juve che dovrebbe scendere di nuovo in campo il 23. E a quel punto giocheranno a tre partite nel giro di dieci giorni, quando invece la Lazio scenderà in campo senza aver dovuto giocare altre partite precedentemente.

3 VS 3 - Altro punto: gli allenamenti. Mesi difficili quelli in cui bisognava lavorare individualmente, rispettando la distanza di sicurezza senza neanche la possibilità di cambiarsi nello spogliatoio. Tutto necessario per combattere il virus e norme rispettate alla lettera. Sì, alla Continassa. Perché invece dalle parti di Formello Simone Inzaghi arbitrava partitelle di tre contro tre con tanto di raccomandazione sui contrasti: "Non vi fate male". Non ci sarebbe stato niente di male fino a qualche tempo fa, ma in quei giorni gli allenamenti collettivi erano ancora vietati. Cos'è successo? Nulla. Tutto caduto nel dimenticatoio. Per un comportamento del genere, al Lask Linz, in Austria, hanno dato 6 punti di penalizzazione.

LE PARTITE SPOSTATE - Torniamo a qualche mese fa, verso metà dicembre quando i giocatori di Juve e Lazio stavano facendo le valigie per volare a Riad, in Arabia Saudita, dove il 22 si sarebbero giocate la Supercoppa italiana. Entrambe le squadre per forza di cose hanno saltato quella giornata di campionato: Ronaldo e compagni hanno anticipato la partita contro la Sampdoria al 18 dicembre, Lazio-Verona invece era stata posticipata all'8 gennaio, poi slittata al 5 febbraio. Un mese dopo. Mai successo, forse. Dovuto al calendario troppo fitto, dicono. Fatto sta che non sembra proprio sia Agnelli il presidente avvantaggiato e con i super poteri come ha detto Diaconale. La Lazio piange, ma è la più avvantaggiata.