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Ulf Karlsson l'aveva detta grossa. Ed ora ne paga le conseguenze, anche se in minima parte considerando il danno che poteva causare e al grande circo del pallone. L'ex preparatore atletico svedese, infatti, aveva dichiarato lo scorso aprile quanto segue: "Ibrahimovic alla Juve si dopava". Immediata la dencuncia dello stesso Zlatan, pronta condanna per diffamazione dal tribunale di Karlstad e una multa di 24mila corone, circa 2500 euro.

LA VITTORIA DI IBRA E DELLA JUVE -  Karlsson era andato oltre: "Quando giocava nella Juve ha preso 10 chili in sei mesi. Secondo me era dopato, almeno questa è la mia impressione, è impossibile prendere tanti chili di massa muscolare in così poco tempo". Salvo poi aggiustare il tiro: "Mi sono espresso in modo impreciso e inopportuno. Mi rendo conto solo ora che quello che ho detto possa essere interpretato in una certa maniera e mi dispiace profondamente, non era mia intenzione". Troppo tardi, ormai Ibra era passato ai fatti e alle vie legali, con il tribunale svedese che ha sentenziato così: "Anche se le osservazioni di Karlsson non contengono un'accusa diretta, non possono essere comprese in modo diverso e danno l'impressione che Ibrahimovic si sarebbe dopato durante la sua permanenza alla Juventus". Una piccola grande vittoria, quindi, come sempre quando emerge la verità. Quell'Ibrahimovic, quella Juve, semplicemente erano troppo forti per tutti.