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E' un Dusan Vlahovic diverso, nell'umore. Esce a testa bassa sul 2-1 per la Juventus contro il Venezia domenica allo Stadium, perplesso e un po' scosso per non aver trovato l'ottavo sigillo con la Juve. 6 gol in campionato e 1 in Champions, con una media gol di 1 rete ogni 155’, come alla Fiorentina senza rigori, ma non basta per essere felice. E se Allegri ha provato a rasserenargli l'animo con una sfida di tiri (Qui, oggi) la sua espressione e il suo volto domenica dopo pranzo dicevano tutto.

NUMERI - Deluso e perplesso, con un ambientamento riuscito ma che procede con una certa fatica sul rendimento, scrive il Corriere della Sera, che analizza così i suoi dati: "Colpa dei numeri, certo, anche se possono un po’ fuorviare: DV7 è rimasto senza segnare 7 volte su 12 con la Juve e 9 volte su 21 con la Fiorentina, ma di mezzo ci sono anche 5 rigori calciati con la maglia viola. Senza di questi, la media gol della prima parte della stagione coincide con quella della nuova vita juventina, ovvero un gol ogni 155 minuti. Anche gli altri parametri (assist, tiri a partita, palle perse, fuorigioco) sono del tutto simili. E allora perché quella faccia scura?".

FACCIA SCURA - Vlahovic non sembra sempre a suo agio in campo, si legge sul quotidiano, che aggiunge "forse viene anche aiutato poco dal noto concetto allegriano secondo il quale gli attaccanti in sostanza si devono arrangiare. Il serbo gioca sul filo dei nervi e [...] sicuramente pensava a una strada più in discesa. Invece le pressioni, la stanchezza generale della squadra e forse anche sua, senza dimenticare la situazione di Dybala ormai separato in casa, hanno creato un contesto meno favorevole per un ulteriore salto di qualità". Ha perso qualche certezza, ma Allegri prova a dargli costantemente serenità e tranquillità, senza farsi prendere dalla voglia di strafare. In attesa che torni presto a fare gol.