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Oggi nella conferenza stampa pre partita, alla vigilia del match della Juventus con il Sassuolo, Massimiliano Allegri è ritornato anche sui temi della partita pareggiata domenica sera sul campo dell'Inter. Con un'ammissione di colpa: "Domenica a Milano con l'Inter, sbagliando, avevo letto la partita in un certo modo con Kulusevski su Brozovic. Poi non sapevo se quello tirava, con deviazione, e prendeva l'incrocio dei pali. Sbagliando, ho messo Kulusevski su Brozovic". Non è la prima volta che in questa stagione il tecnico dei bianconeri ammette di aver sbagliato scelte di formazione o cambi a partita in corso. Ed è in un certo senso una novità, ricordando l'Allegri che conoscevamo fino a due stagioni fa, quasi infallibile sia nella scelta delle formazioni iniziali che, soprattutto, nel decidere partite e scudetti utilizzando al meglio le sostituzioni. Contro l'Inter, Allegri ha ammesso di aver sbagliato una scelta iniziale, in altre due occasioni in questa stagione invece il tecnico livornese ha recitato il mea culpa riguardo alla gestione dei cambi.

Il primo errore ammesso da Allegri risale alla prima giornata, quando la Juve venne rimontata di due gol a Udine: "Dobbiamo imparare velocemente che in questo tipo di partite alla fine bisogna essere tosti, cattivi, giocare meglio e con attenzione. Fa parte di una crescita. Io sono responsabile sui cambi. Ho sbagliato. Dovevo mettere gente più difensiva visto che la partite era in cassaforte". In seguito, l'allenatore della Juve è tornato a fare autocritica dopo l'1-1 con il Milan del 19 settembre: "Nel secondo tempo abbiamo rischiato addirittura di perderla dopo l'1-1, fino all'1-1 la partita era in totale controllo. La responsabilità è mia sui cambi, li ho sbagliati".

Tre ammissioni di errore in nove giornate, una percentuale troppo alta per un allenatore vincente e di esperienza come Allegri, chiamato dalla Juve a fare la differenza dopo i tentativi falliti, per motivi diversi, con Sarri e Pirlo. Due anni fuori dal calcio, una Juve che nel frattempo è cambiata profondamente, così come sono cambiate le rivali. Sicuramente nelle parole di Allegri c'è anche un volersi prendere delle responsabilità per non scaricarle totalmente sulla squadra (il contrario di quanto ha fatto Mourinho dopo il 6-1 subito dalla Roma in Norvegia), ma resta il fatto che, se diamo credito alle sue parole, quel che resta è una percentuale di errore davvero troppo alta. Che Allegri e la Juve non si possono più permettere di ripetere. Proprio Allegri lo ammette: "I punti lasciati all'inizio purtroppo non ci consentono di avere grande margine d'errore".