commenta
Ieri, oggi e domani: Max Allegri torna a Madrid per una sfida che dirà molto sul percorso della Juventus in Champions League, ma anche su quello dello stesso tecnico campione d'Italia.


PASSATO - E' la sera dell’11 aprile e la Juve lascia Madrid con l’amarezza di un’impresa sfiorata e sfumata al settimo minuto di recupero, quando Ronaldo scaglia alle spalle di Szczesny il rigore che porta il Real in semifinale di Champions League. “Il calcio è bestiale”, commenta Allegri, che interpellato sul proprio futuro risponde a caldo: “Ho ancora un contratto, dovrò parlare con il presidente Agnelli”. Un altro presidente, di nome Florentino Pérez, lo chiamerà invece pochi mesi dopo, offrendogli la possibilità di tornare al Bernabéu, stavolta come allenatore dei Blancos. Una scelta precisa da parte della dirigenza madridista, che aveva identificato in Max uno dei candidati ideali al dopo-Zidane. Il tecnico bianconero ringrazia, ma rifiuta la proposta: “Ho dato la mia parola alla Juve, era giusto continuare”.


PRESENTE - La Juve torna a Madrid, ma stavolta la tappa europea è il Wanda Metropolitano, con un Cristiano Ronaldo che equivale ad una dose extra di ambizione in più. L’Atlético Madrid non è l’avversario ideale, il sorteggio degli ottavi non ha fatto certo esultare Allegri, che nella capitale spagnola avrà però l’occasione di prendersi la propria personale rivincita. Anche nei confronti di Simeone, che oltre 4 anni fa lo sconfisse di misura (1-0 con gol di Turan, era la fase a gironi e si giocava al Vicente Calderón). Da qui passerà il destino della Juve in Champions, e forse anche quello di Allegri, che in ogni caso qui vuole tornare a giugno per la finale. E agli occhi della dirigenza, rimane lui la priorità, la prima scelta per la panchina della prossima stagione.


FUTURO - A Madrid si è parlato, si parla e si parlerà ancora di Allegri. Florentino Pérez non ha ancora sciolto i dubbi su Santiago Solari e - qualora optasse per un cambio in panchina - potrebbe fare un nuovo tentativo per portare Max al Real in estate. Tutto dipenderà dalla volontà del tecnico livornese e dagli stimoli di un ciclo che fra 4 mesi potrebbe anche essere considerato chiuso. Il contratto che lo lega alla Juve reca come data il 30 giugno 2020, ma Fabio Paratici non intende mantenere un tecnico in scadenza: per questo, superato il periodo “caldo” della stagione andranno in scena nuovi contatti per parlare del rinnovo. Con le sirene da Madrid sullo sfondo.