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Max Allegri, a calcioefinanza.it, si è raccontato, parlando soprattutto del suo metodo e del suo modo di intendere il calcio e il lavoro intorno ad esso. In un momento in cui si analizzano tutti i dettagli della preparazione e dello svolgimento delle partite, le sue parole sono più che mai interessanti. 

RUOLO - "Le società sono aziende e noi facciamo parte di realtà dove il nostro compito è portare a casa risultati sportivi che a loro volta fanno accrescere il valore dei singoli calciatori". 

AZIENDALISTA - "L'essere aziendalista significa lavorare in quest'ottica per l'azienda. Oggi in Italia si è creata quasi una fobia per cui un allenatore è responsabile tecnico ma non deve essere un manager, ma da persona che collabora con la società e gli obiettivi".

MERCATO - "quando sento illustrare le strategie e si parla di giocatori che vanno e vengono, soprattutto a livello mediatico, capisce che si tenda spesso a semplificare. L'importente più di tutto è essere realiti nell'analizzare e capire le situazioni. Questo è il nostro compito".

LAVORO - "Io mi sono costruito un gruppo importante  cercando persone che nei loro campi sono molto bravi, anche più di me.  Io sono uno che delega molto, anche perché non ho possibilità di gestire ogni cosa. Dopo di che io rimango il referente centrale, ma non intervengo nello specifico perché non sono in grado di decidere per loro".

REALISMO - "In passato quando mi sono state annunciate cessioni importanti, pesanti nella gestione del gruppo, sono sempre stato realista, ma mai pessimista. Credo che la nostra capacità debba essere quela di far emergere la parte buona nella negatività. Per questo ho sempre lavorato in base ai piani della società, pur mettendola di fronte alla realtà ecnica di un gruppo che anche in base alle loro scelte può perseguire certi risultati".