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Mai nessuno fermerà la musica. Neppure la Coppa Italia che la Federazione è stata costretta a posticipare di una settimana perché il palinsesto Rai era occupato, per sei giorni e in prima serata. dalla tradizionale e irrinunciabile “messa cantata” laica in programma dentro il teatro Ariston di Sanremo.

E’ il Festival, baby! L’evento più farisaicamente bistrattato dagli pseudo intellettuali, ma certamente il più amato o almeno seguito a livello popolare da tutti coloro i quali, giustamente, trovano nella musica un angolo dove poter rifugiarsi e farsi coccolare da suggestioni semplici eppure vivifiche. Non è un caso e non è per caso se il Festival vive la sua vita da sessantanove stagioni. E nessuno è mai stato identico a quello che lo ha preceduto. E tutti hanno rappresentato, da Nilla Pizzi a Modugno e a Vasco Rossi, lo specchio della società e del costume nei quali erano immersi.

Così anche la nuova puntata di questo infinito serial canoro e televisivo che si aprirà domani sera promette di essere “storico” per la sua unicità non più “nazional popolare”, come quelli di Pippo Baudo, ma “popolar nazionale” come lo ha voluto etichettare il direttore artistico Claudio Baglioni. Un contenitore all’interno del quale sarà possibile trovare un mix di tutto ciò che fa spettacolo amalgamato e omogeneizzato dall’elemento di base fondamentale ovvero la musica.

Come per il calcio, ma con la differenza che la “competizione” non produrrà mai effetti violenti e semmai aggreganti, saranno la passione e l’emozione a incollare il pubblico davanti al televisore. Ma anche alla vecchia amica radio per ricordare magari, tra una canzone e l’altra, la voce di Sandro Ciotti vecchio maestro di stadio il quale di Festival non ne saltò manco uno.

Eppoi non è vero che il pallone verrà messo in un angolo. Derby e sfide importanti verranno giocati virtualmente attraverso le figure dei vari protagonisti cantanti e non tutti quanti dichiaratamente tifosi del tradizionale assortimento calcistico. Claudio Bisio, milanista convinto, e Claudio Baglioni, romanista da sempre, tenteranno di evitare il pareggio. Arbitrerà la fantastica e irresistibile Virginia Raffaele che si è fatta le ossa a “Mai dire gol” e a “Quelli del calcio”.

Infine sarà una settimana speciale per casa Allegri con il tecnico juventino “obbligato” a vestirsi da tifoso per sostenere, da lontano, Il Volo. Lo farà intanto perché il trio dei due baritoni e un tenore, come la sua Juventus, rappresentano nel mondo il fiore all’occhiello dell’abito musicale italiano, ma soprattutto lo farà per amore della figlia Valentina la quale ha ufficialmente trovato in Piero Barone, uno dei tre artisti, l’uomo della sua vita. E se Il Volo dovesse bissare la vittoria a Sanremo di cinque anni fa per casa Allegri sarebbe una piccola consolazione dopo l’eliminazione in Coppa Italia.


@matattachia