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In questa stagione la Juventus ha già vissuto momenti molto complicati, sul campo e fuori. Questo però è senza dubbio il più delicato. A due giorni dalla sentenza che ha penalizzato la Juventus in classifica di 15 punti, la squadra torna in campo. Come lo farà? Come reagirà a livello mentale dopo la "batosta? Domande a cui potremo dare una risposta tra poche ore, quando i bianconeri affronteranno l'Atalanta all'Allianz Stadium. Improvvisamente, la Juve si è ritrovata dal terzo posto, a 10 dalla vetta e a solo un punto dal Milan, alla decima posizione, distante 12 punti dall'ultima posizione utile per la qualificazione in Champions, occupata proprio dall'Atalanta, oltre che da Lazio e Roma. Un cambio di prospettiva ben spiegato anche da Allegri in conferenza stampa.

"Quando mi hanno detto che la richiesta era di -9 punti, ho fatto il calcolo dei punti per arrivare in Champions. Quando è arrivata la sentenza, ho rifatto un altro calcolo. Per arrivare in Champions bisogna fare qualcosa di straordinario", parole pragmatiche dell'allenatore probabilmente più pragmatico della Serie A. Allegri ha guardato la nuova classifica e ristabilito l'obiettivo, che è fare il massimo, come ha detto. Quel massimo è il quarto posto. Ma Allegri ci crede davvero o è il modo per provare a dare senso al campionato?

Mancano 20 partite e recuperare alle squadre che lottano per la qualificazione in Champions è senza dubbio più semplice rispetto alla rimonta scudetto. Una striscia come quella di 8 vittorie consecutive prima del tracollo di Napoli potrebbe riavvicinare davvero la Juve alle zone altre della classifica ma è scontato dire che i bianconeri dovranno fare un mezzo miracolo. Allegri ha già stilato la nuova tabella, che è passata da quella scudetto a quella Champions. Ha fatto il calcolo di quanti punti serviranno per centrare la missione ma ogni discorso passa inevitabilmente dalla sfida di stasera. Non vincere contro l'Atalanta potrebbe essere già "condannare" i bianconeri; nella speranza poi, che la condanna fuori dal campo venga annullata, o, per lo meno, non ampliata.