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Una furia grande, a tratti incontenibile. Quello che si è visto sul campo nel recupero della finale di Coppa Italia vinta contro l'Atalanta è solo una piccola parte della serata di Massimiliano Allegri, vissuta tra tensioni, voglia di rivalsa, gioia e un misto di emozioni contrastanti, arrivate tutte insieme, fino a fargli perdere il controllo. Ma andiamo con ordine. 

Prima la furia in campo, le urla per i fischi arbitrali contro la Juventus, l'espulsione ricevuta da parte di Maresca, il lancio della giacca e della cravatta, dopo essere arrivato a pochi centimetri dal quarto uomo Mariani, poi anche la camicia quasi strappata, mentre a gran voce cercava Rocchi sugli spalti. Una furia esplosa all'improvviso, ma poi rientrata. Sorrisi distesi proprio con Rocchi sul terreno di gioco, le immagini anche romantiche mentre guarda la sua squadra festeggiare sotto la curva e la gioia di un trofeo conquistato, prima del secondo capitolo.

Sì, perché durante i festeggiamenti è toccato a Giuntoli subire lo sfogo della sua ira a distanza. Quel "via via", pronunciato insieme ad altre frasi meno comprensibili, è suonato come un chiaro segnale: questa coppa è solo dei ragazzi (a cui ha dato più volte i meriti nel corso della serata) e del suo staff, non della dirigenza. Il motivo? Se non fosse già abbastanza chiaro, è emerso dalle pieghe di questa serata: Allegri si è sentito non tutelato e anzi addirittura messo alla porta sui giornali a stagione non ancora finita, con un nuovo allenatore già pronto a subentrare. E la colpa è tutta di chi è arrivato per avere in mano questo nuovo progetto sportivo. Inaccettabile per Max, a maggior ragione dopo quanto passato nella scorsa stagione. E qui si arriva al terzo e ultimo, per ora, capitolo. La furia con Guido Vaciago, direttore di Tuttosport.

Allegri-Juventus, cosa succede dopo lo sfogo: dalla multa all'esonero anticipato, tutti gli scenari


La lite, raccontata da uno dei due protagonisti QUI, che riproduce perfettamente gli stati d'animo del momento di Allegri, di una rabbia a seguito della quale ha completamente perso il controllo nella pancia dell'Olimpico. E se sono arrivate le scuse della società Juventus, quello che viene da chiedersi ora è che ripercussioni avrà tutto questo per lo stesso Allegri?

Senza dubbio arriverà una squalifica per quanto successo in campo con il direttore di gara e i suoi assistenti, che potrà essere più o meno pesante a seconda del referto dell'arbitro Maresca, con annessa multa. Il secondo passaggio potrà essere l'indagine della Procura FIGC, come solitamente accade in questi casi, per poter chiarire tutti i contorni della vicenda e chiudere il caso. Tutto ruota intorno all'art. 4 sulla lealtà e correttezza. Dal punto di vista dell'operato della società, invece, è presto per poter definire una mossa certa: una multa potrà essere comminata al tecnico - più per quanto successo fuori dal campo - anche a stretto giro di posta, mentre per una soluzione più dura servirà una mossa netta e autoritaria. L'esonero anticipato è un'opzione che non va esclusa a priori, anzi, e che potrà essere cavalcata qualora il club consideri quanto accaduto, anche con Giuntoli, totalmente inaccettabile. Le scuse della Juve, in questo senso, sono un segnale e il club è rimasto colpito da quanto accaduto. Se non sarà addio immediato, sarà comunque separazione a fine anno, tra due giornate, che passeranno così senza più obiettivi. I presupposti per andare avanti insieme non ci sono da tempo, così saranno saluti, ma senza troppi sorrisi e strette di mano.