"Se potessi tornare indietro? Alla fine del primo tempo avrei fatto due o tre cambi, ma era impossibile farli perché quando si gioca una finale ci si prospetta i supplementari e in quel momento lì avevo Pjanic con un ginocchio in disordine, avevo Mandzukic con una caviglia che si stava gonfiando e quindi li ho rimandati in campo sperando che la partita si mettesse in un certo modo e che 20 minuti riuscissimo a reggere. Già gli ultimi 5 minuti del primo tempo loro avevano preso il sopravvento. I primi 40 minuti loro erano stati fermi, avevano paura di prendere gol e nel secondo tempo, quando hanno visto che noi eravamo più in difficoltà, ci sono saltati addosso".
BONUCCI - Il tecnico bianconero parla anche di Leonardo Bonucci, da molti dato in partenza: ella gestione del caso Bonucci, in quelo momento particolare, era giusto fare così. Ci sono momenti in cui era giusto chiudere un occhio e dei momenti in cui gli occhi vanno tenuti entrambi aperti. In quel momento Leo aveva sbagliato, avevo sbagliato anche io, infatti mi sono autopunito, ed era giusto che Leo stesse fuori. E' stata una partita importante e decisiva e se anche avessimo perso dopo avremmo avuto la forza per vincerne altre dieci. Contro il Porto abbiamo giocato una buona partita, poi dopo due giorni Bonucci è rientrato perché è un giocatore importante, un giocatore straordinario e soprattutto deve capire che sarà il futuro leader dello spogliatoio della Juventus".