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Douglas Costa mette la quinta, salta due avversari e mette dentro un cross troppo invitante perché Bernardeschi non ne approfitti. La difficile trasferta di Cagliari è stata risolta così, in un flash, con il guizzo di quello che al momento è il giocatore più imprevedibile della rosa bianconera. Una variabile impazzita, capace di dare - sia con il 4-2-3-1 che con il nuovo 4-3-3 disegnato da Allegri - una mole di opportunità in più all’attacco.

QUANTI LAMPI - L’ha risolta lui, il talento di Sapucaia do Sul. Nello stesso modo in cui aveva risolto (sempre entrando dalla panchina) la delicatissima sfida casalinga di Champions contro lo Sporting: azione simile sulla fascia opposta, dribbling e assist vincente per l’inserimento in area di Mandzukic. Ma a ben vedere la firma di Douglas Costa è presente in diverse partite importanti, tra quelle disputate dalla Juve in stagione. Si pensi allo strappo con cui ha aperto la difesa del Napoli al San Paolo, propiziando il gol di Higuain su invito di Dybala, o al gran sinistro al volo nel derby di Coppa Italia contro il Torino. Lampi sparsi qua e là. Sì, perché - numeri alla mano - il brasiliano è appena la quinta scelta dell’attacco bianconero: soltanto Bernardeschi ha collezionato meno minuti di lui, superato ampiamente dall’HD e Mandzukic, ma anche da un Cuadrado ai box ormai da tre partite.

COME DYBALA - Inutile dire che qualsiasi allenatore in Italia, avendo a disposizione un talento come Douglas Costa, lo schiererebbe da titolare con la pioggia e con la neve (il pensiero corre subito a Sarri, ma non solo). La verità però è che Allegri sembra gestire l’ex Bayern Monaco come un’arma nucleare particolarmente potente, da utilizzare con parsimonia e soltanto nei momenti più opportuni, quasi vi sia il rischio di un’esplosione. La preparazione delle partite in base all’avversario, unita agli ultimi risultati, sta premiando senza dubbio l’atteggiamento del tecnico, ma l’uso con il contagocce di Douglas rimane paradossale. Una strategia che ricorda da vicino quella adottata per Dybala nella prima stagione in bianconero, caratterizzata da un inizio complicatissimo. Pochi giorni prima della sconfitta contro il Sassuolo, il 24 ottobre 2015, con la Juve ferma a metà classifica, Allegri si sfogò con i giornalisti in conferenza stampa: “Dybala pagato 40 milioni? E’ un problema vostro. Allora De Bruyne al City, pagato 80 milioni per giocare e non giocare? Se Dybala l’hanno pagato quella cifra non è un problema mio”. Per la cronaca: Douglas Costa, tra prestito e riscatto, costerà alla Juve 46 milioni di euro. La speranza è che il tempo, come nel caso della Joya, dia ragione all’allenatore campione d’Italia.

@mcarapex