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Di un incontro vero e proprio, le parti, non ne hanno parlato. Eppure tra le dichiarazioni di Massimiliano Allegri e i tentativi di copertura di Francesco Calvo, è emersa soltanto la frattura, forse insanabile, delle due anime che lottano e governano la Juventus. Da una parte, "quelli della Continassa", che Max ha ringraziato pubblicamente in un discorso parso quantomeno di commiato; dall'altra, proprio il CFO, capo dell'area sportiva, da tempo con l'idea di ripartire da un'altra stanza, un altro sentiero. Un altro uomo alla guida del gruppo. Gruppo che muterà (neanche Chiesa è stato tenero), e che andrà rimodellato. Intanto con Manna, in attesa di Giuntoli. 

LA SITUAZIONE - Sì, ma cosa succederà? Smaniosi, tutti, di capire effettivamente il destino di Massimiliano Allegri. Il punto di ripartenza sembra scontato ma non lo è: a prescindere dal tono e dalle dichiarazioni, Max non si è sentito sicuro di ripartire il 10 luglio. Aspetta, come tutti. Perché la chiamata dell'esonero non è ancora arrivata e a separarlo dalla disfatta ci sono giusto un paio di squilli di telefono. Non molla il contratto, ma non accetterebbe ugualmente una Juventus (inevitabilmente) ridimensionata. Sogna forse l'esonero, per ripartire con più calma - e più soldi - per la sua "lunga, lunghissima carriera", come aggiunto a Sky Sport. Intanto, le prime ore del mattino scorreranno nell'indifferenza. Qualcosa però maturerà. E nel giro di poche ore. Il domani bianconero parte da un lunedì completamente diverso dagli altri.