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Se a Max Allegri fate notare i “numeri, schemi, commenti”, questo probabilmente vi risponderà con sicurezza: “A me interessa solo vincere”. Parla il campo e la classifica e, in questo senso, i risultati di questa Juventus restano impossibili da ignorare: 62 punti in ventiquattro giornate, appena uno in meno della squadra dei record guidata da Conte nella stagione 2013-14. Eppure, non è una perdita di tempo “estetica” ribadire che la Juve, anche a Firenze, ha rischiato grosso. Perché il risultato, quello giustamente caro ad Allegri, poteva sfumare sul clamoroso palo interno colpito da Gil Dias, come sul tentativo di Thereau miracolosamente stoppato da Buffon.

VITTORIA 'BRUTTA' - Per la Fiorentina era la partita della vita, e anche questa non è certo una novità. I ragazzi di Pioli hanno azzannato il match fin dai primi minuti, con la Juve schiacciata nella propria metà campo e incapace di produrre una quantità e qualità di gioco accettabile (complice un Pjanic seguito a vista da Badelj). Poi la fortuna, che aiuta gli audaci sì, ma è stata anche fondamentale per indirizzare il match verso i colori bianconeri. A prescindere dall’episodio del “mani” di Chiellini, con il rigore correttamente revocato da Guida con l’ausilio del VAR, la Juve ha calciato verso la porta avversaria 4 volte, centrando lo specchio in 3 occasioni e ottenendo quasi il massimo: 2 gol fatti e zero subiti, nonostante i 12 tentativi dei viola. Gli indizi ci sono tutti, insomma, per iscrivere il match del Franchi alla lista di quelle che potremmo chiamare “le vittorie brutte di Allegri”. Che valgono comunque 3 punti, certo, ma soltanto in seguito ad una sofferenza che - nel peggiore dei casi - potrebbe portare a risultati sulla falsariga di quelli visti contro Lazio e Sampdoria. Perché il palo interno di oggi diventa facilmente il gol di domani, e il domani bianconero si chiama Champions League. Contro il Tottenham (apparso straripante anche nel derby di oggi, almeno dal punto di vista offensivo) i campioni d’Italia non possono permettersi di sostare nell’angolo, con i pugni alzati come un pugile impegnato a difendersi dai colpi avversari. Quella di martedì all’Allianz Stadium sarà la partita della vita anche per la Juve: un match in cui fortuna e audacia, da sole, non basteranno.

Quando la Juve... soffre: nella nostra gallery, 10 vittorie 'brutte' della gestione Allegri.


@mcarapex