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Due partite, due moduli, sei punti. Questione di numeri per la Juventus campione d’Italia, che in Serie A ha ricominciato dove aveva finito: vincendo. In mezzo, tra lo Scudetto numero sette e i primi successi della stagione 2018-19 (a Verona contro il Chievo, a Torino contro la Lazio), c’è stato il mercato più pazzo ed esaltante degli ultimi anni. Una campagna acquisti che paradossalmente sembra aver tolto a Massimiliano Allegri - almeno per il momento - alcune certezze.

ALL-IN MAX - Allegri mischia le carte come il più esperto dei croupier: come risultato è arrivato prima il sofferto tris del Bentegodi (Khedira-autogol di Bani-Bernardeschi) e poi la coppia (Pjanic-Mandzukic) dell’Allianz Stadium. Ma soprattutto, per proseguire nella metafora pokeristico, il tecnico bianconero è andato in all-in già dopo due giornate. Tutti dentro tra centrocampo e attacco: la Juve, nei due impegni iniziali della stagione, ha utilizzato la totalità dei mediani e delle punte a disposizione nella rosa. Il consolidato duo Khedira-Pjanic ha affrontato sia il Chievo che la Lazio, e in entrambe le occasioni è subentrato Emre Can. Ieri, poi, è stato anche il turno di Matuidi dal primo minuto e di Bentancur dalla panchina. Passando al reparto offensivo, il punto fermo è Ronaldo (“Ma anche lui riposerà”, parola di Allegri): attorno al portoghese si sono già alternati Cuadrado, Douglas Costa, Dybala, Bernardeschi e Mandzukic. Una rotazione così totalizzante, se da un lato conferma l’incredibile profondità della rosa bianconera, dall’altra pone l’accento su un tecnico ancora alla ricerca del migliore assetto. “Ancora non ci ho capito niente”, ha riso Allegri dopo la vittoria contro i biancocelesti, alla domanda su chi fosse il più adatto a giocare con CR7. Una battuta, ma neanche troppo.

CERTEZZA IN DIFESA - La sensazione è che la sicurezza di questa Juve, che ha chiuso il mese di agosto nel miglior modo possibile, rimanga la difesa. L’ipotesi di un ritorno della BBC è svanita in breve tempo: contro la Lazio Allegri ha confermato la linea a quattro formata da Cancelo, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro. Questi i titolarissimi, questo il miglior assetto possibile per il presente e forse anche per il futuro: il terzino portoghese si è riscattato dopo il rigore procurato su Giaccherini, il numero 19 ha ritrovato la fiducia d’altri tempi al fianco del nuovo capitano, e il brasiliano ex Porto - tutt’altro che irresistibile nel debutto allo Stadium - non ha di fatto concorrenza sulla fascia sinistra. La Juve riparte da qui, dalle fondamenta del reparto arretrato: sul resto dell’edificio bianconero, per ora, non vi sono certezze.

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@mcarapex