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Massimiliano Allegri si è raccontato in una lunga intervista condotta da Andrea Barzagli. Il TeoreMax parte 2, a Dazn

UNDER 23 - “Credo che l'Under 23 sia un passaggio molto importante per la crescita dei ragazzi, il distacco tra la primavera e la prima squadra, soprattutto alla Juve, è troppo ampio. Anche sulla prima squadra, quando sono con noi la maggior parte ha un livello più alto e tengono i ritmi fisici e tecnici. Miretti ha fatto 4 partite, buone ed è stato bravo. La qualità di quel ragazzo è che è affidabile".

QUI LA PRIMA PARTE

GIOCHISTI E RISULTATISTI – “Mi diverte un po' la questione. Alla fine, bisogna cercare di vincere. Non c'è un metodo unico, servono giocatori bravi, metterli nelle condizioni e dare un'idea. Tutti lo fanno. Quando alleni la grande squadra è arrivare a vincere, tutti vogliono giocare bene. Che è una parola astratta: ci si ricorda dell'azione o del gesto tecnico di difensore, attaccante o portiere? La rovesciata di Ronaldo, chi si ricorda dell'azione? Poi dipende dalle caratteristiche dei giocatori e dal dna della squadra. Se mi ha influenzato? Quando si allenano le grandi squadre, devi vincere. Quindi un metodo lo devi trovare. Al Milan e alla Juve ci sono due mentalità diverse, ma con la stessa unità d'intenti. La Juve ha un DNA ben preciso: lavorare duro, la prima società in Italia, ora è cresciuta tanto in Europa. La Juve ha giocato 9 finali, che sono tutte un evento. Nella scelta dei giocatori non puoi tradire il dna. Nessuno parla del gioco del Real, ma i campioni. Tutti parlano del Barcellona, che non vinceva da tempo prima dei Messi, Xavi, Busquets, Iniesta... hanno iniziato a vincere lì, con Guardiola. In Italia andiamo a scimmiottare gli altri. Si rincorrono tutti, ma quando lo fai sei sempre dietro. Cerchiamo di lavorare sulle nostre qualità".

BARZAGLI - "C'è un'immagine tua, poi finì bene. A Milano con l'Inter. Di quando la palla andò in porta e dissi: se non riusciamo a rovesciare questa partita, perdiamo Barzagli". "Perdevamo lo scudetto per l’autogol".

CAZZEGGIO CREATIVO - "Le sfide con Pogba e Vlahovic? Sono quei momenti di divertimento, di sfida, per un rapporto diverso con un giocatore. Dopo 3 anni che non giocavo, ho organizzato una partitella tipo gabbione. Io e Padoin nella stessa squadra, ma non capivano il giochino. Poi hanno voluto i rigori, anche se avevano perso 2-1. Serve a stimolarli. Alcuni erano negati a basket? Eh, avevano le tavole al posto delle mani".

SCONTRI - "Ogni tanto è bello scontrarsi, un campione non si abbatte e telefona al procuratore, ti dimostra che lui è il campione. E quello vince le partite, fa la differenza. È più facile per me allenare i grandi campioni".

RIGIOCARE UNA PARTITA - "Più facile? Le due finali di Champions. La prima o la seconda? La prima. Spiegazione di Cardiff? Lì ci siamo arrivati non in ascesa, ma un po' in discesa. Avevamo fatto 4 mesi giocando con i quattro davanti, eravamo favoriti non considerando che il Real arrivava in ascesa. Con gli infortuni al primo tempo, poi, abbiamo pagato. Come dice Messina, le grandi sfide le vinci con le grandi difese. Quando giochi una finale, con qualità da entrambe le squadre, chi difende meglio vince".
 
NO AL REAL - "Era una sfida che mi ero posto nel tornare. Una scelta anche per mio figlio che vive a Torino, non me la sono sentita di andare. Questa è una sfida che insieme a tutti voglio vincere, voglio tornare insieme alla Juve a vincere in Italia e a far bene in Europa".

I DUE ANNI - "Questi due anni di stop mi sono serviti, mi sono riavvicinato a famiglia, a casa, agli amici. Ho apprezzato le cose che sai benissimo anche te, quando sei nella lavatrice diventa un casino. Dopo due anni non lunghi, ma avevo bisogno di rientrare. Come sono cambiate le partite? Ho trovato molto il fatto del rinvio che non viene più fatto in un certo modo, la palla giocata in area ed è diverso. Bisogna trovare una soluzione, il portiere non può tenere troppo la palla. Lo spettacolo del calcio è velocità e tecnica, rifugiarsi dal portiere toglie responsabilità ai giocatori. Molti lo fanno ancora. Si fece la riunione: o si passa la palla davanti, o tolgo il portiere. Bisogna pensare, allenare i ragazzi a scegliere la soluzione migliore è fondamentale. E l'abbiamo un po' perso. Parlo fin da bambini. Vengono fuori con poco allenamento".

CENTROCAMPO - "Al Milan e alla Juve ho avuto giocatori straordinari, qualità e tecnica pazzeschi. Era un piacere vederli giocare. Ora sono giocatori diversi, credo che Locatelli sia stato un ottimo acquisto. Un domani potrà essere il capitano della Juve. Un giocatore, un ragazzo che ha le caratteristiche per stare tanti anni alla Juve".

REAL-JUVE 1-3 - "Oliver? Arbitrò in maniera divina, non pensava mai che succedesse quello che era successa".

DUE ESTERNI - "Potremmo vederla, una Juve così".